“Quando
medito
Riposo senza conflitti nel mio vero essere.
Riposo nello spazio, senza distrazioni.
Dimoro nella chiarezza dello spazio di Vacuità.
Dimoro nella consapevolezza dello spazio di beatitudine.
Riposo tranquillo nello spazio non concettuale.
Nello spazio diversificato riposo in concentrazione.
Dimorando così, questa è la mente originale.
La ricchezza di certezza si manifesta senza fine.
Senza nulla fare la luminosità della mente è attiva.
Non fermato dall’attendere risultati, sto bene.
Senza dualità, senza speranza, senza paura!
Le afflizioni trasformate in saggezza
sono essere gioioso e luminoso”.
Riposo senza conflitti nel mio vero essere.
Riposo nello spazio, senza distrazioni.
Dimoro nella chiarezza dello spazio di Vacuità.
Dimoro nella consapevolezza dello spazio di beatitudine.
Riposo tranquillo nello spazio non concettuale.
Nello spazio diversificato riposo in concentrazione.
Dimorando così, questa è la mente originale.
La ricchezza di certezza si manifesta senza fine.
Senza nulla fare la luminosità della mente è attiva.
Non fermato dall’attendere risultati, sto bene.
Senza dualità, senza speranza, senza paura!
Le afflizioni trasformate in saggezza
sono essere gioioso e luminoso”.
Milarepa
( yogin tibetano 1051/1135)
Mercoledì
sera al Bio Green Food abbiamo avuto il piacere di ospitare Andrea
dell'associazione Jhana Retreat che ci ha illustrato e guidato nella
pratica meditativa.
Focalizzando
il triangolo che si forma rilassando le spalle e protendendo la testa
verso l'altro la nostra mente si acquieta e si è in grado di
percepire come le sensazioni vadano e vengano.
La
natura dei fenomeni è quella del cambiamento e quindi mutano.
Questo concetto dell'impermanenza si chiama Anitya e descrive come
ogni fenomeno sia soggetto all'apparire e allo scomparire.
Il
Bramahiara (dimore divine) è un'insieme di pratiche volte ad
annichilire i nostri filtri del pensiero attraverso diversi aspetti
mentali che connotano la ricerca spirituale nella disciplina
buddista. Sono attitudini positive della mente che vengono
sviluppate attraverso la pratica della presenza mentale e della
meditazione. Sono esercizi di puro ed intenso allenamento dello
spirito nella ricerca del qui ed ora. Tagliando le aspettative sul
futuro e i ricordi del passato si giunge alla sospensione del
giudizio e delle percezioni del mondo esterno per trovarsi quindi
nella contemplazione delle sensazioni interne.
La
prima dimora divina è la gentilezza amorevole ( metta) considerata
amore indistinto ed universale, non frenato da nulla.
Il
metta viene, prima di tutto, indirizzato verso se stessi,
attraversol'attitudine al perdono verso noi stessi e verso gli altri.
Il
secondo aspetto è la compassione (karuna) che si manifesta nella
benevolenza per ogni essere senziente o non, entrando nella gestione
della sofferenza altrui ed identificandosi in essa.
Terza
attitudine è mudita (gioia compartecipe) ovvero la gioia di
partecipare ai successi altrui come fossero i propri. E' intelligenza
emotiva ed empatica.
Upekka
( equanimità) è la quarta casa, lo stadio superiore e più elevato
che presuppone il non attaccamento e la consapevolezza non
giudicante.
Nella
pratica buddista si utilizzano due tecniche per raggiungere lo stato
di quiete:
una
è lo sviluppo della concentrazione (solitamente attraverso il
respiro) e l'altra è la tecnica della chiara visione (mindfullness
ovvero essere consapevoli di ciò che accade nel momento presente).
Fin
dalla prima pratica emergono stati molto positivi, basati
semplicemente sull'esperienza diretta.
Non
c'è necessità di credere in qualche fede, anzi si tratta di
conoscere analiticamente e di constatare come lavori la mente nelle
sue reazioni.
Le
frasi di metta sono parole gentili che invocano la libertà e la
felicità per ogni essere.
SUTTA NIPATA 1.8
Karaniya Metta Sutta
L’amore universale
Questo
dovrebbe fare chi pratica il bene
e conosce il sentiero della pace:
essere abile e retto,
chiaro nel parlare,
gentile e non vanitoso,
contento e facilmente appagato;
non oppresso da impegni e di modi frugali,
calmo e discreto, non altero o esigente;
incapace di fare
ciò che il saggio poi disapprova.
Che tutti gli esseri
vivano felici e sicuri:
tutti, chiunque essi siano,
deboli o forti,
grandi o possenti,
alti, medi o bassi,
visibili e non visibili,
vicini e lontani,
nati o non nati.
Che tutti gli esseri vivano felici!
Che nessuno inganni l'altro,
né lo disprezzi
né, con odio o ira,
desideri il suo male:
Come una madre
protegge con la sua vita
suo figlio, il suo unico figlio
così, con cuore aperto,
si abbia cura di ogni essere,
irradiando amore
sull'universo intero;
in alto verso il cielo,
in basso verso gli abissi,
in ogni luogo, senza limitazioni,
liberi da odio e rancore. Fermi o camminando,
seduti o distesi,
esenti da torpore,
sostenendo la pratica di Metta;
questa è la sublime dimora.
Il puro di cuore,
non legato ad opinioni,
dotato di chiara visione,
liberato da brame sensuali,
non tornerà a nascere in questo mondo.
e conosce il sentiero della pace:
essere abile e retto,
chiaro nel parlare,
gentile e non vanitoso,
contento e facilmente appagato;
non oppresso da impegni e di modi frugali,
calmo e discreto, non altero o esigente;
incapace di fare
ciò che il saggio poi disapprova.
Che tutti gli esseri
vivano felici e sicuri:
tutti, chiunque essi siano,
deboli o forti,
grandi o possenti,
alti, medi o bassi,
visibili e non visibili,
vicini e lontani,
nati o non nati.
Che tutti gli esseri vivano felici!
Che nessuno inganni l'altro,
né lo disprezzi
né, con odio o ira,
desideri il suo male:
Come una madre
protegge con la sua vita
suo figlio, il suo unico figlio
così, con cuore aperto,
si abbia cura di ogni essere,
irradiando amore
sull'universo intero;
in alto verso il cielo,
in basso verso gli abissi,
in ogni luogo, senza limitazioni,
liberi da odio e rancore. Fermi o camminando,
seduti o distesi,
esenti da torpore,
sostenendo la pratica di Metta;
questa è la sublime dimora.
Il puro di cuore,
non legato ad opinioni,
dotato di chiara visione,
liberato da brame sensuali,
non tornerà a nascere in questo mondo.
Attraverso
la pratica meditativa le cose non spariscono ma al contrario si
sperimentano in maniera più vivida poiché non si è più in mezzo
alla corrente ma si guarda dalla riva il fiume che scorre.
Nella
tradizione del buddismo Theravada ricorrono frequentemente anche le
pratiche tantriche: per tantra si intende l'associazione con
l'archetipo (immagine sacra) che rappresenta uno stato mentale con il
quale coltiviamo una relazione.
Il
tantra crea una breccia nella realtà poiché ha meccanismi propri
che ci insegnano come la realtà in cui siamo inseriti sia un sogno
collettivo dove ognuno ha il suo proprio sogno privato.
Con
il buddismo Vajrayana, legato alla scuola tibetana (buddismo del
veicolo di diamante), si mette in dubbio la percezione stessa che
abbiamo del mondo.
A
differenza del sistema yogico (elaborato in sistema filosofico da
Patanjali nel II sec D.C) dove la scintilla divina del se si
ricongiunge con il divino, nella visione buddista theravada non vi è
io poiché credere in un io è già una fede e in questo modo si crea
un sottile attaccamento. Il nostro io, la nostra personalità è
quella che attraverso l'attaccamento ci lega al sogno della realtà e
ci si attacca in maniera compulsiva e dolorosa.
Nel
mondo frenetico in cui viviamo, sgomitando per ottenere gli obiettivi
prefissati, superando
ai 200 all'ora in autostrada per andare più veloci e riuscire forse a
provare un po' di ebbrezza, la filosofia orientale ci insegna un
approccio totalmente distaccato.
Le
ricerche di neuropsicologia negli ultimi 20 anni hanno dimostrato
come durante la meditazione siano sollecitate aree del cervello
solitamente inutilizzate.
yoga acrobatico al parco tozzoni. Foto di Lorenza Grandi per Primi Piani
In
sociologia quando si discute di quella che Z. Bauman ha genialmente
etichettato come “società liquida” si presuppone l'individuo
inetto poiché ha perduto la capacità di autodefinirsi in base a
valori stabili e quindi tutto viene messo in continua discussione
poiché si anela all'infinito nel tentativo di trovare nuovi stimoli
e nuove prospettive alla stessa situazione. Ecco allora che
l'approccio dell* yogin e del* meditat* volgendo a cercare la
sospensione dalla coscienza individualista per lasciare emergere la
super-coscienza ovvero l'idealità della collettività, emerge come
arricchimento di nuovi significati e condivisione di questi nella
ricerca dello stato di quiete e pace.
un oceano di silenzio - Franco Battiato-
Un Oceano di Silenzio scorre lento
senza centro né principio
cosa avrei visto del mondo
senza questa luce che illumina
i miei pensieri neri.
(Der Schmerz, der Stillstand des Lebens
Lassen die Zeit zu lang erscheinen)
Quanta pace trova l'anima dentro
scorre lento il tempo di altre leggi
di un'altra dimensione
e scendo dentro un Oceano di Silenzio
sempre in calma.
(Und mir scheint fast
Dass eine dunkle Erinnerung mir sagt
Ich hatte in fernen Zeiten
Dort oben oder in Wasser gelebt
senza centro né principio
cosa avrei visto del mondo
senza questa luce che illumina
i miei pensieri neri.
(Der Schmerz, der Stillstand des Lebens
Lassen die Zeit zu lang erscheinen)
Quanta pace trova l'anima dentro
scorre lento il tempo di altre leggi
di un'altra dimensione
e scendo dentro un Oceano di Silenzio
sempre in calma.
(Und mir scheint fast
Dass eine dunkle Erinnerung mir sagt
Ich hatte in fernen Zeiten
Dort oben oder in Wasser gelebt
Illuminati
di immenso,
S.
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