venerdì 29 gennaio 2016

Imola in Love- Amore per Madre Terra- Un canto libero


**Gli eventi sono GRATUITI (tranne quelli culinari)**
**aperitivo a 5 euro** 

Una settimana per festeggiare l'amore nella molteplicità delle sue forme:

♥ per l'arte:
L’artista è un ricettacolo di emozioni che vengono da ogni luogo: dal cielo, dalla terra, da un pezzo di carta, da una forma di passaggio, da una tela di ragno.
(Pablo Picasso)


lun 8 : ore 19,30 Draw & Dream True Love. Laboratorio di disegno con pennarelli a cura del writer e tatuatore Dieguito

♥ per l'ambiente:

Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare.
(Andy Warhol)


mart 9: ore 18,30 Dialogando con l'attivista Cinzia Morsiani, sull'amore per la madre terra e il rispetto per l'ambiente.

♥ per lo spirito: 

Tutte le cose davvero importanti (bellezza, amore, creatività, gioia, pace interiore) nascono al di là della mente. Così cominciate a risvegliarvi.
(Eckhart Tolle )


merc 10 : ore 18,30 amore universale e amore compassionevole nella filosofia buddista. Dialogo e pratica meditativa a cura dei membri dell'associazione Jhana Retreat

♥ per l'estetica:

La più diffusa malattia degli occhi è l'amore a prima vista
(Gino Cervi)

giov 11: ore 18 mostra fotografica: “fra i paesaggi di bosco incantato e valli pittoresche, la fiera dolcezza del regno animale” a cura di Marco Maccarelli

♥ per il gusto:

Ho dei gusti semplicissimi: mi accontento del meglio.
(Oscar Wilde)

ven 12: Laboratorio culinario Bio Love. Dalle 18 alle 21.
Costo della serata 25 euro compresa la cena.
Il Menù prevede:
* pasta fresca vegan alle verdure croccanti
* soufflè alle erbette
* cavoli all'estragone

♥ per la cucina:


In cucina funziona come nelle più belle opere d’arte: non si sa niente di un piatto fintanto che si ignora l’intenzione che l’ha fatto nascere.
(Daniel Pennac)

sab 13:
Laboratorio culinario Lovegan. Dalle 10 alle 12.
Preparazione della Torta afrodisiaca di miglio.
Costo 20 euro compresa della torta che ogni partecipante porterà a casa.

♥ per la musica e la convivialità :


"Dove c'è musica non può esserci nulla di cattivo."



dom 14:
ore 18,00 aperitivo bio vegan a cura del Bio Green Food presso il bar Baricentro sulle note tutte al femminile delle Aceitunas e Le Forcina
In buffet:
involtini di farro al tantra
farifrittata al cuore delle erbette
polpette della passione
insalata di orzo e di amore



Inno all'amore

tratto dalla Prima Lettera ai Corinti di San Paolo:


"Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi l'amore,
sono come un bronzo che risuona
o un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia
e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza,
e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne,
ma non avessi l'amore,
non sarei nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze
e dessi il mio corpo per esser bruciato,
ma non avessi l'amore,
niente mi gioverebbe. L'amore è paziente,
è benigno l'amore;
non è invidioso l'amore,
non si vanta,
non si gonfia,
non manca di rispetto,
non cerca il suo interesse,
non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
non gode dell'ingiustizia,
ma si compiace della verità.
Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.
L'amore non avrà mai fine".

giovedì 21 gennaio 2016

ESBAT


Gli Esbat sono rituali religiosi neopagani e pagani dedicati al principio femminile della divinità.

Sono associati alle fasi lunari, per cui si festeggiano ogni 28 giorni, seguendo il ciclo lunare. Generalmente vengono celebrati la prima notte di luna piena.
Celebrare l'esbat non vuol dire festeggiare la Luna come pianeta, ma la Dea, di cui la luna è un simbolo.
 
Il mese lunare dura un ciclo lunare, ossia 28 giorni solari. Durante i quali la luna assume quattro fasi:
  • luna nuova
  • luna crescente
  • luna piena
  • luna calante
Esistono tuttavia tre fasi intermedie tra queste che spesso non vengono considerate ognuna delle quali ha una precisa influenza magica:
  • Luna Nuova - La Luna si trova nella stessa direzione del Sole (congiunzione), e perciò tramonta e sorge con esso. Non è visibile, essendo occultata dall'intensa luce solare, anche se nei giorni immediatamente precedenti o seguenti, quando essa mostra una esile falce, è debolmente illuminata dalla luce cinerea ossia dai raggi solari riflessi dal nostro pianeta. Ha un'età di 0 giorni.
  • Luna Crescente - La Luna mostra un disco parzialmente illuminato per meno della metà che è rivolto verso Ovest.
  • Primo Quarto - A 90° dal Sole verso Est (quadratura), la Luna sorge e tramonta 6 ore dopo di esso mostrando mezzo emisfero illuminato che si trova rivolto verso Ovest. L'età è di 7,4 giorni.
  • Gibbosa Crescente - La porzione di disco illuminato ammonta ad oltre la metà.
  • Luna Piena - Dalla parte opposta al Sole (opposizione), la Luna è completamente illuminata. Sorge e tramonta in maniera opposta al Sole, ossia con una differenza di 12 ore (180°), ed ha un'età di 14,7 giorni.
  • Gibbosa Calante - Il disco lunare appare illuminato per oltre metà, ma in fase decrescente.
  • Ultimo Quarto - Il nostro satellite sta per completare il giro, si trova infatti nuovamente a 90° dal Sole, ma questa volta verso Ovest, per cui sorge e tramonta 6 ore prima. L'emisfero illuminato volge ad Est ed ha un'età pari a 22,1 giorni.
  • Luna Calante - La frazione illuminata del disco lunare continua a decrescere mostrando ancora una piccola parte che si trova rivolta verso Est.
 

 Si ritiene che nelle notti di luna piena l’energia emanata dalla luna sia maggiore, ed in genere vi si svolgono i riti magici. Tuttavia esistono riti legati ad ogni diversa fase lunare.
È un momento più intimo rispetto al Sabbat, ed in genere si festeggia con la propria congrega o da soli.
L’anno solare contiene 13 mesi lunari, ossia 13 lunazioni.
Quindi ci sarà un mese solare con due lune piene, la seconda delle quali sarà la tredicesima luna.
 
Ci sono dodici o tredici lunazioni, durante l'anno, e quindi dodici o tredici Esbat, che ogni anno cadono in date diverse.
  1. Luna del lupo
  2. Luna del ghiaccio
  3. Luna del seme
  4. Luna delle gemme
  5. Luna del fiore
  6. Luna del miele
  7. Luna del raccolto
  8. Luna del grano
  9. Luna della vendemmia
  10. Luna delle foglie
  11. Luna della neve
  12. Luna fredda
  13. Luna blu
La tredicesima luna, detta "Luna blu", è la più potente nell'arco di un anno solare; infatti è la seconda luna piena che si verifica in un mese, capita solo una volta ogni 3-5 anni.
I nomi indicati sono quelli maggiormente diffusi nel web, sono estratti dal libro I segreti della Wicca, di Moon Child, o L'arte della Strega di Dorothy Morrison, tuttavia ogni lunazione ha diversi nomi a seconda della tradizione potrete visonarli all' interno delle schede di ogni specifica luna.
 
Ecco una poesia scritta da una sacerdotessa per ricordare i nomi delle 13 lune:


A Gennaio la luna sorge per i Lupi
Il ghiaccio di Febbraio promette tempi cupi
A Marzo con il vento la luna è ancora Bianca
E la Lepre ad Aprile di saltare non si stanca
Le Coppie di Maggio stanno ad amoreggiare
E a Giugno il Miele trabocca dall’alveare
Nei campi le Erbe a Luglio raccogliamo
Le Granaglie di Agosto allegri falciamo
Con Bacco a Settembre il Vino non langue
La luna di Ottobre si tinge di Sangue
a Novembre la nebbia dal bosco proviene
E la luna di Quercia a Dicembre sovviene
Se in un mese due volte la luna appare
è detta la Blu e tredici Esbat puoi contare.

fonte: sacerdotesse di avalon

lunedì 18 gennaio 2016

Mantra romanzato "popolato da corpi e da anime gioiose che sanno entrare di slancio nel cuore delle cose"





Ho 30 anni e da ben 16 ho scelto di eliminare i prodotti animali dalla mia dieta.
Sono cresciuta in una semi fattoria quando ancora la Pedagna non era la periferia di Imola ma zona di campagna in cui correre nei campi di “spagnara” e arrampicarsi sugli alberi di maraschino. Quando ero molto piccola la mia migliore amica era una capra di nome Cesare con cui giocavo e nei momenti di buona i miei genitori mi ci mettevano a cavalcioni. Conservo delle foto esilaranti che mi fanno sorridere a ricordarla.
Purtroppo morì investita da una macchina e mio nonno pensò bene di mangiarsela. Avevo 3 anni ma ricordo bene l'indignazione che provai. La beffa un po' macabra è che, poi, l'ironia del destino volle morto mio nonno allo stesso modo. Ero ragazzina e già piuttosto polemica e pensai: “Ma come lui non lo mangiate?”.
Tornando alla bucolica storia della mia infanzia avevamo anche un maiale che razzolava beato nel suo stalletto, non ci avevo stretto un'amicizia come con Cesare, ma gli davo spesso io da mangiare e si può dire che gli volessi bene. Quando diventò abbastanza grasso mio zio lo sgozzò. Rammento troppo bene come le urla che lanciava assomigliassero a quelle di un bambino. Sono echi che mi è impossibile dimenticare.
Dal suo corpo fecero il prosciutto e di nuovo ero schifata dall'idea di dovermene cibare.

Infine, quando avevo 10 anni, la mia famiglia decise di costruire una casa nuova e dovettero abbattere il conigliaio che dava rifugio a una trentina di conigli; mia nonna li uccideva puntualmente per farne stufati ma era una donna sensibile e accorta e non l'aveva mai fatto davanti ai miei occhi. 
Quella volta però per tirare giù la struttura chiamarono un tale amico di nonno che si mise in cima alla scaletta di legno e in un pomeriggio tagliò la gola a tutti i conigli. Li prendeva uno dopo l'altro e rideva mentre infilava la lama nel collo delle piccole creature. Io stavo sotto la scala e guardavo i cadaverini ammassarsi ai miei piedi ed ero incapace di muovermi.
Si può pensare che sia una storia fatta di traumi ma in realtà di tratta di sensibilità. Per quanto possa fare soffrire, la sensibilità, io l'ho sempre voluta intendere come un talento per la vita.

Al di là degli animali che ho conosciuto, devo anche confessare che il gusto della carne non è stato fra le mie corde. Ricordo che quando mi obbligavano a mangiare la ciccia riuscivo sempre ad ottenere che ci spalmassero sopra la nutella grazie alla cocciutaggine con cui la rifiutavo.
Con l'adolescenza e l'irrequietezza che comporta, mi appassionai di politica e iniziai a frequentare il collettivo studentesco. Avevo 14 anni e una sera in riunione proiettarono un video documentario sull'allevamento intensivo. Succedevano e succedono cose aberranti in quei campi di concentramento. La mattina successiva informai i miei genitori della mia scelta di diventare vegetariana. Fu una tragedia per loro. Pensate che mia nonna non si è mai rassegnata e ancora oggi ogni domenica puntualmente cerca di propinarmi dei cappelletti.

All'inizio fu dura, era da “strambi” portare avanti idee come la mia e inoltre non sapevo nulla di nutrizione così mi ritrovavo spesso a mangiare della pasta e formaggio ma poi, per fortuna, con gli anni, leggendo e studiando, incontrando persone con la mia stessa sensibilità e entrando a fare parte del “Gruppo di acquisto solidale” di Imola ho imparato a nutrirmi in termini di nutraceutica ed eubiotica.
Se dovessi definire il mio approccio al cibo mi riconoscerei come bio-devota e vegana filosofica.

Da ragazzina avevo la pretesa di diffondere quella che per me era la direzione giusta per la società così iniziai a coltivare il sogno di un ristorante vegetariano. Adesso che da 2 anni gestisco il Bio Green Food potete capire quanto mi senta  realizzata.
Nella bottega cerchiamo di comprare le materie prime biologiche nel territorio, presso i mercatini a cui partecipiamo, che trasformiamo artigianalmente e con amore nei manicaretti e nelle pietanze. Inoltre faccio il pane e le pizze con il lievito madre lavorando su 4 lievitazioni. Sono convinta che sia il più bel mestiere del mondo. Quando lo mangio la soddisfazione mi invade e mi inebria del profumo dei semi tostati che metto sulle pagnotte.

Sono molte e persone che vengono a trovarmi in negozio per cercare maggior benessere sia a livello fisico che spirituale. Constato con gioia che l'attenzione sul cibo sta diventando un main stream e per quanto questo mi faccia piacere, detesto vedere come venga strumentalizzata (come all'Expo).

Concludo con quello che è il mantra in cui identifico la mia scelta vegana: “Sia il cibo gioia per il palato, medicina per il corpo e balsamo per lo spirito".

Illuminati di immenso (S.)

“L’ANIMA LIBERA E’ RARA, MA QUANDO LA VEDI LA RICONOSCI…”



“L’ANIMA LIBERA E’ RARA, MA QUANDO LA VEDI LA RICONOSCI…” C.Bukowski
Da sempre appassionata di natura ed ecologia, cresciuta tra animali di ogni genere e specie da una madre ed un padre che se ne andavano in vacanza portando con sé rispettivamente un cucciolo di pipistrello da allattare ed un semenzaio con piantine di pomodoro da annaffiare, passare progressivamente ad un’alimentazione priva di ingredienti di origine animale, ed in generale il più naturale possibile, è stato per me un processo del tutto fisiologico. Potremmo discutere per ore delle motivazioni etiche e salutistiche che mi hanno portata a questa “scelta”, di quanto questa consapevolezza maturata pian piano ed in totale autonomia abbia radicalmente cambiato il mio umore, la mia visione del mondo, il modo di rapportarmi con gli altri, il rapporto con me stessa e con il mio corpo.
A chi quotidianamente mi domanda per quale ragione io sia vegana, rispondo educatamente che non sopporto l’idea di nutrirmi di qualcosa dietro cui ci sia stato dolore, sofferenza, morte, ignoranza, terrore. Tuttavia, vorrei rispondere “perché tu non lo sei?”.
Nessuno si è mai preoccupato del mio intake proteico fino a quando non mi sono auto-marcata come “vegana”. Nessuno, prima di sapere che “non mangio animali né i loro derivati” mi ha mai chiesto “e cosa mangi quando esci con gli amici?”. Quanti pregiudizi. Quanta ignoranza.
Certo, la vita di “disadattato alimentare” può non essere sempre facile, ma a mio parere la gioia ed i benefici che se ne traggono non hanno prezzo ed ammetto di avere le presunzione di poter rendere il mondo un posto migliore. Almeno un po’. Il cambiamento inizia da dentro. La pace può essere costruita un cuore alla volta.
Si tratta prevalentemente di un processo di maturazione interiore. Di intelligenza emozionale e non. Di educazione e di buon senso, come in ogni cosa. Ho sempre vissuto il “veganesimo” come un’arricchimento, mai come limitazione. Ritengo la salute, in senso olistico, un valore fondamentale su cui difficilmente sono disposta a scendere a compromessi. Sono convinta del “valore vibrazionale” del cibo e di quanto la sua provenienza e metodo di preparazione, così come lo stato d’animo di chi se ne occupa, influiscano incredibilmente sull’organismo che se ne nutre. Personalmente, non ho intenzione di ingerire ulteriori tossine di negatività, di ordinare polpette di rabbia con tagliatelle al dolore in salsa di rancore.
Vegetariani, carnivori, crudisti, fruttariani, hamburgivori, melariani, vegani… non ho mai sopportato le etichette. E’ uno stile di vita. Si tratta di vedere se stessi negli altri. Di riconoscere l’interconnessione tra gli esseri viventi e di celebrare la sacralità della vita, rispettandola in ogni sua forma, sopra ogni altra cosa. Nient’altro.
E’ immenso senso di gratitudine, rispetto e amore verso se stessi, verso i propri cari, verso ogni creatura ed atomo dell’universo.
La scelta è soltanto una. Io ho scelto la vita. E la libertà.



Live light. Travel light. Spread the light. Be the light.(G.) 

venerdì 15 gennaio 2016

IL RISVEGLIO DELL'ETICA






Sono vegana da poco. Sono vegana da quasi (o meglio solo) un anno. Il che vuol dire che sono ancora nella fase arrabbiata, nella fase in cui non capisco come ho fatto ad essere così cieca ed egoista per tutti questi anni. Non capisco perché il resto del mondo non si stia svegliando come ho fatto io. Mi rendo conto ora che per tutta la vita sono stata cieca, culturalmente cieca, e cerco scuse, ma in realtà potevo sapere… Mangiavo carne e la adoravo, mangiavo formaggio e mi piaceva. Ed erano carne ed era formaggio. Non erano nella mia testa ancora vita e sofferenza, non erano ancora angoscia e privazione… Rubavo per egoismo vita e felicità ma era solo cibo.
Gli animali mi piacevano, ma da lontano… come quando si dice “mi piacciono i bambini, finché sono degli altri'. Poi mi sono innamorata di un cane particolare, e ho preso un cucciolo, e l'ho cresciuto, educato ed accudito. E ho per la prima volta amato, davvero, un animale. Mi son resa conto che la sua felicità dipendeva da me, ed era una grande responsabilità. Ma pian piano cresceva in me una nuova consapevolezza: gli animali potevano gioire o soffrire come noi, e qualsiasi animale avrebbe “meritato' di vivere come il mio adorato Drako, amato e rispettato. Nel periodo pasquale ho cominciato a vedere sui social, link che sensibilizzavano contro il consumo di carne di agnello. Ovviamente quando cominci ad avere a cuore il rispetto della vita animale, ogni link, ogni foto, ogni video è una pugnalata al cuore. E più entravo in questo mondo fatto di foto e video crudi, atroci, più capivo. Le pugnalate sono servite a darmi consapevolezza. La goccia di consapevolezza che ha fatto traboccare il mio vaso personale è stato un video su un cammello sgozzato, nei paesi arabi. Certo, è cultura, noi mangiamo il cavallo, loro mangiano i cammelli. Ma il cammello era lo stesso delle cartoline, dei film, dei cartoni animati. Lui non voleva morire, aveva paura, nei suoi occhi anche un bambino poteva leggere angoscia e terrore, ma l'egoismo umano vinceva, come sempre. E ho avuto l'illuminazione che mi ha cambiato la vita, per sempre. Poteva essere Drako! “Cosa sto facendo? Come posso permettere questo?” ...Da quel momento non ho più mangiato carne. Mi sono iscritta a gruppi vegetariani e vegani e ogni post mi spiegava qualcosa in più, mi si apriva un mondo. Un mondo di dolore e vergogna per quello che avevo fatto anche io per anni ma anche un mondo di orgoglio per ciò che avrei fatto in futuro. Ma ancora non avevo capito che essere vegetariani non basta, e non l'avevo capito per pura e semplice ignoranza. Non sapevo cosa stava dietro all'industria di latte e uova. Una volta scoperto il passaggio è stato praticamente immediato, e sono per forza di cose, con assoluta naturalezza, diventata vegana.
Quindi nel mio caso il vaganismo è stato una scelta etica sostanzialmente forzata. A quel punto non potevo più continuare a vivere provocando sofferenza e angoscia senza averne alcun motivo. Tutte le nozioni salutiste invece sono venute con il tempo, studiando e leggendo. Avrei vissuto da vegana anche se non mi avesse fatto bene, e invece ho capito che Madre Natura nella sua perfezione ci aveva messo a disposizione esattamente tutto quello che ci serviva per vivere bene. Carne, affettati, latte, formaggio e uova, non solo provocano dolore, ma fanno anche male. D'altro canto come può non far male mangiarsi qualcosa intriso di stress e privazioni?!
Oggi SO che viviamo su questa terra insieme agli animali, siamo compagni nel corso della storia. Non siamo esseri superiori che possono imporsi su tutto e gli animali non sono al nostro servizio. La Terra stessa non è al nostro servizio. E noi umani, in quanto appunto dotati di una particolare intelligenza e sensibilità, pieni sì di difetti ma anche di doti e capacità, abbiamo il dovere di difendere i deboli e gli indifesi, che siano umani o animali, di difendere la Natura e tutto ciò che si offre. A chi obietta il veganismo con la scusa della supposta superiorità umana ricordo sempre che questa nostra superiorità può andare in diverse direzioni, quella egoistica e menefreghista, e quella empatica e compassionevole. Calcolando ciò che l'uomo ha combinato fino adesso possiamo aver pochi dubbi sulla direzione presa finora. Possiamo oggi impegnarci invece in senso opposto, verso una coscienza sempre più condivisa di rispetto per la vita e la dignità altrui, per la difesa della Terra che ci permette di vivere. Noi abbiamo diritto di essere felici, ognuno di noi ha diritto a una vita dignitosa e libera. Ognuno!

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Sorridi alla vita (C.)

C'ERA UNA VOLTA UN MECCANICO DI BICICLETTE IN VIA VALERIANI...


Parlando con il proprietario delle mura del negozio,che comprò l'intera palazzina negli anni '80, è saltato fuori che il suo primo affittuario del piano terra era un meccanico di biciclette; lo spazio da dove oggi vi scrivo, veniva allora usato come rimessa e garage custodito per chi veniva a lavorare in centro in bici. Non credo al caso e da ciclista sfegatata mi sono ovviamente esaltata nel constatare che le mura di quello che oggi cerchiamo di fare diventare il tempio del cibo salutare ed ecologico ha una storia coerente, almeno negli ultimi 30 anni. Ecco quindi che ve ne faccio un riassuntino:
A inizio anni '90 un rosticcere pensò di aprire qui la sua attività, durò qualche anno, poi tornò al suo paese di origine. Nel '95 Irene, l'ungherese, ribattezzò Bio Green Food la rosticceria di via Valeriani. Per presentarvi Irene non basteranno le poche righe che seguono, non è facile trasporre in parole il massimo rispetto che provo per lei che è stata per me una grande maestra (di cucina come di vita), ma tento comunque di descriverla così: Irene è originaria dell'Ungheria, è una donna bella e gentile, dai lineamenti fini. Si trasferì in Italia per amore, ai tempi in cui l'amore era ancora una ragione di vita, iniziò a lavorare a Faenza e lì iniziò il suo percorso in cucina al ristorante macrobiotico. Forte di questa esperienza decise di prendere in gestione la rosticceria di via Valeriani e impiantare a Imola il seme della nutrizione macrobiotica.
La macrobiotica ( etimologicamente: dal greco μακρο Macros= grande βιος Bios=vita) è un approccio filosofico all'esistenza di origine orientale. Divulgato in occidente grazie all'opera instancabile di Georges Ohsawa, evidenzia le qualità antitetiche di ogni elemento del creato. Come nel tao il bianco è complemento del nero e nel bianco vi è un punto di nero così come nel nero vi un punto di bianco così le forze che governano l'universo sono lo yin e lo yang, dalla cui contrapposizione si genera l'energia del qi.
Soffio vitale che permea di vita. Lo yin è forza centrifuga, principio femminile, identificato con la luna, tende all'alto e all'espansione mentre lo yang a suo contrario è forza centripeta, principio maschile, si identifica nel sole, costringe nella compattezza e all'interno. Nella cucina macrobiotica si guardano gli alimenti attraverso questa ottica di contrapposizione per cui si considera il porro, slanciato nella forma e dolce al sapore, yin; mentre la rapa compatta e di sapore intenso è yang. Per bilanciare il piatto occorre quindi equilibrare lo yin e lo yang di ogni ingrediente.
Irene portò avanti questa cucina per 20 anni a Imola. Io iniziai a frequentare il negozio da ragazzina. Da vegetariana a quei tempi era l'unico posto in cui trovavo cibi adatti alla mia sensibilità. C'era un bel tavolo centrale in cui ci si sedeva per pranzare e con gli altri commensali, si improvvisavano conversazioni sulla spiritualità e l'esoterismo. Quando ha deciso di passarmi la gestione è stato movimento come nel fluire del fiume. Da lei e dal suo approccio sono partita nella ricerca di un cibo che sia gioia per il palato, medicina per il corpo e balsamo per lo spirito.


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Illuminati di immenso (S.)

giovedì 14 gennaio 2016

IL BIO GREEN FOOD A IMOLA


Il Bio green food è da almeno vent'anni lo storico locale macrobiotico nel cuore del centro storico di Imola. Da un paio di anni è gestito dalle fate (Simona, Chiara, Fabia e Giulia) che coltivano da anni filosofia vegana.
Il nostro locale è un laboratorio di idee, colori ed emozioni che si sviluppano nella ricerca di un cibo genuino, appetitoso e rispettoso dei cicli della Madre Terra.
Con questa intenzione il Bio Green Food promuove un approccio etico a 360° sulla realtà circostante che partendo dall'aspetto energetico all'alimentazione, esplora i territori della metafisica, della sociologia e dell'esoterismo per approdare all'impegno ecologico volto a difendere il territorio.

Vi confidiamo che soffriamo la nostalgia della vecchie drogherie di paese dove infilare le mani nei sacchi di fagioli secchi ed emozionarsi al tatto della ruspante natura rustica. Nell'epoca dei grandi supermercati sono cose che sembrano destinate a scomparire: -ahimè- oramai si compra tutto in brick etichettati, plastificati e terribilmente artefatti. Ma non da noi che sosteniamo una cultura antispreco e riempiamo i vostri contenitori con la gastronomia o gli ingredienti sfusi.

I nostri ingredienti sono al 100% provenienti dall'agricoltura biologica o biodinamica, la maggior parte dei quali viene acquistata dai piccoli produttori con i quali partecipiamo ai mercatini (Imola il mercoledì pomeriggio al Cs La stalla e Ravenna il martedì pomeriggio in piazza S Francesco).



“Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina il tuo cibo”

diceva Ippocrate, ma noi ci permettiamo di aggiungere

“Fa che il cibo sia gioia per il tuo palato, 
medicina per il tuo corpo
e balsamo per il tuo spirito.”

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(S.)