Premessa:
Ho
preso tempo per scrivere questo articolo perché fra i tanti incontri
che abbiamo organizzato in bottega per la settimana di Imola in love,
è quello che mi tocca più da vicino in qualità di cittadina
imolese. Sto per scrivere della qualità dell'ambiente in cui i miei
cari ed io viviamo e dell'amministrazione che ci dirige. Scelgo con
cura le parole e mantengo i toni pacati, come sempre, perché è
Corrado Augias il mio modello di giornalismo, ma vi assicuro che oggi
è un grande sforzo; perché quando si viene presi in giro, ingannati
ripetutamente e sfacciatamente, mi pare del tutto comprensibilmente
umana e perfino giustificata la voglia di diventare terroristi e
piazzare bombe. E' una gran fortuna che sia un'adepta della
meditazione e della non violenza e che sia solo“con questa penna
che vi infilzo quando voglio”.
Cinzia Morsiani: un'eroina ecologista.
Cinzia
Morsiani è un eroina imolese. Si batte con forza e determinazione
contro l'ampliamento della discarica Tre Monti. Ha una quarantina di
anni, è una bella donna, è una mamma e vanta un curriculum
formidabile che l'ha vista ricercatrice al laboratorio internazionale
di Barcellona (il corrispettivo del nostro CNR), consulente presso
ministero dell'ambiente sotto governo Prodi nella commissione
sull'impatto ambientale e presidentessa regionale del WWF.
Oggi
insegna biologia all'istituto agrario ed è una delle leader
indiscusse dell'ecologia locale.
Mi
racconta che i suoi nonni erano ortolani e che l'amore per
l'ambiente gliel'hanno insegnato loro mentre sua mamma le ha
insegnato fin da piccola che i rifiuti organici si buttano nel compost. Dopo la
nascita di suo figlio è diventata ancora più forte la sua
motivazione a battersi contro le nefandezze della politica
sull'ambiente. Ha visto le peggior cose a Roma: la speculazione e la
corruzione a danno del territorio ma non si è rassegnata a vivere la
cosa come dato di fatto a cui sottostare. Non ha fatto lo struzzo. Al
contrario ha sempre tenuto alto il capo e attraverso comunicati
stampa, pubblicazioni, interviste, incontri divulgativi, la sua opera
energeticamente e costantemente si è diffusa.
Il
suo bagaglio culturale è molto vasto ma rimane un tipo alla mano e nonostante le mie gravi
lacune in ambito chimico e scientifico riesco ad accedere alle
informazioni che divulga.
Vita da ecologista:
Partiamo
dal concetto di ConsumATTORE: ogni volta che consumiamo
giustifichiamo e alimentiamo un processo economico. Questa è la
responsabilità di ogni individuo nella collettività. Cinzia per i
suoi acquisti frequenta il Mercolbio (mercatino biologico a km zero
che si tiene alla Stalla il mercoledì pomeriggio), si rifornisce
direttamente dai contadini e dalle piccole realtà artigianali del
territorio. Constatiamo assieme con soddisfazione come questi
comportamenti virtuosi si stiano estendendo sempre più di pari passo
con l'avanzare della civiltà; e abbiamo fiducia che i comportamenti
virtuosi dei singoli messi assieme innestino processi di cambiamento
su larga portata.
Il
più è fare recepire la gravità e l'impellenza della situazione.
Mi
racconta la storia della rana di Al Gore:
Se
una rana
si
tuffa in una pentola d'acqua bollente, salta subito fuori perché
avverte il pericolo. Ma se si tuffa in una pentola d'acqua tiepida,
che viene portata lentamente a ebollizione, non si muove affatto,
rimane lì anche se la temperatura continua a salire. E alla fine
muore bollita, se qualcuno non la salva. Il nostro sistema nervoso
collettivo è come quello della rana: serve una scossa improvvisa
perché ci rendiamo conto del pericolo. Se invece ci sembra graduale,
anche se arriva velocemente, restiamo seduti senza reagire.
Poi
commenta: noi siamo le rane e siamo bombardate da tutte le parti di
cose che non vanno. Ogni giorno che passa stiamo un po' peggio. Le
persone si ammalano e le valli si cementificano ma c'è ancora chi
pensa solo in termini egoistici: io oggi sono ancora vivo e cambiare
le cose richiede energia.
Le
confido che per la manifestazione organizzata ad ottobre contro
l'ampliamento della discarica sono entrata in tutti i negozi e in
tutti i bar della via Appia per chiedere di aderire ma ho sentito
solo scuse.
Ognuno
pensava solo alla propria giornata e non aveva la visione d'insieme o
di prospettiva.
Mi
da una pacca sulla spalla e mi rivela: “La mossa più ricorrente
dell'essere umano è quella dello struzzo...ma se tu c'eri in
manifestazione questa è la cosa che deve essere importante per te.
Se sai di avere ragione non è importante che ti dicano 'brava', vai
avanti per la tua strada e goditi i traguardi e le battaglie
combattute.”
Non
si capisce perché Imola non sia recettiva. E' la cultura dello
scambio, del dono e del rispetto che manca. Mi sfogo perché al bio
green ormai mi scontro quotidianamente con i muri eretti delle regole
ligie dei regolamenti comunali.
Ho
costruito una panca pallet e avrei voluto arredare così il Dehor
della bottega. Quando l'ho costruita mi sono messa per strada con
chiodi, martelli e piallatrice. Si fermavano i passanti a
chiacchierare, i vicini sono scesi ad aiutarmi ed ho passato un bel
pomeriggio. Questo è il valore della panca pallet: l'auto
costruzione e la convivialità. Ho fatto il progetto. L'ho inviato
all'ufficio predisposto.
Mi
hanno liquidato con un semplice: Progetto Non Approvato. Quando ho
chiamato per capire le motivazioni mi hanno detto che la struttura
non è a norma e mi hanno sfottuto: “Poi che fai? ti metti a fare
i tavolini con le cassette di frutta?”
“Si.
L'idea era proprio quella!”
Sorride,
mi racconta della politica illuminata spagnola: a Barcellona
l'amministrazione propone il recupero di piazzette degradate a
funzione di orto; a Imola invece hanno riempito di banche il centro,
i negozi chiudono e la gente riempie gli iper mercati.
La
cultura richiede la libertà che invece qui viene inibita dalle
regolamentazioni che sono assurde ed eccessive.
Ed
ora entriamo nel discorso discarica. Tema focale di questo periodo e
del nostro incontro.
Cinzia
sapeva da subito che sarebbe stata una battaglia durissima ma la
lotta che ha intrapreso l'ha fatta pensando a suo figlio. Al mondo
che gli lasceremo in eredità. Ha pensato al suo futuro e a quello
dei suoi studenti perché a scuola cerca di insegnare le giuste
azioni per ridurre l'inquinamento, cerca di promuovere la cultura
dell'ecosistema. Lo fa mostrando le immagini della pianura padana
dove i livelli di inquinamento sono aberranti.
L'ABC
della Discarica TreMonti:
La
discarica TreMonti è stata costruita 40 anni fa, è un impianto
datato che aveva suscitato perplessità fin dalla progettazione.
La
spazzatura indifferenziata viene ricoperta da Fos ( sostanza simile
al terreno) e grazie a questo avviene una fermentazione anaerobica
che genera metano. Biometano. Questo dovrebbe venire venire captato,
poi depurato e mandato in centrale di cogenerazione dove una volta
bruciato produce energia elettrica e calore.
Purtroppo,
data l'obsolescenza dell'impianto imolese non si riesce ad assorbire
bene il metano che viene disperso nell'atmosfera e questo è un gas a
effetto serra 25 volte maggiore la co2 (anidride carbonica).
Inoltre
buttare l'organico in discarica è un grande errore perché si crea
percolato (pieno di metalli pesanti) difficile da contenere.
La
natura insegna che tutto va recuperato. Nel ciclo biogeochimico si
passa da sostanza inorganica a biomassa in un ciclo continuo.
Mettere
elementi in discarica vuol dire togliere elementi dal ciclo naturale.
La
scelta giusta per la gestione dei rifiuti organici sarebbe affidarsi
al biodigestore: vasche in cui si fanno fermentare con batteri la
sostanza organica e si crea metano. In questo modo si riesce a
incanalare tutto il metano prodotto. Oppure fare il compost
propriamente. Quando
ci dicono che stanno sperimentando la raccolta dell'umido porta a porta ci prendono in giro. Il periodo della sperimentazione è
già passato da un pezzo, era 20 anni fa, ora è tempo di attuare, e
occorre farlo in fretta!
Le
persone a Imola si appassionano ogni giorno un po di più, vogliamo
vederci chiaro su tutta la linea, chiedono la trasparenza.
Gli
organi amministrativi hanno minacciato di denuncia per le analisi
sull'acqua che il comitato ha divulgato. Sulla stampa di partito gli
ambientalisti sono stati chiamati Bugiardi.
Ma
quello che si constata anche solo attraverso un banale accesso agli
atti è che il livello di alluminio è 3 volte superiore ai livelli
massimi della legge.
L'hanno
additata come bugiarda e lei è andata in procura con il comitato
anti discarica a giurare sulle analisi.
“Vorrei
davvero che mi chiamassero in tribunale perché lì si
analizzerebbero i fatti e non le speculazioni mediatiche. Ed io non
ho nulla da temere.”
La
battaglia è aperta, ne va della salubrità del nostro territorio.
Possiamo sostenere il comitato anti discarica con donazioni a
Legambiente ed essere informati sui fatti ( il gruppo pubblico su
facebook delle associazioni:https://www.facebook.com/comitatidiscaricaimola/?fref=ts oppure
quello curato da Fabio Landi:https://www.facebook.com/groups/192432577759524/?fref=ts)
Antonio
Gramsci,
Indifferenti, su La Città futura, 1917
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