sabato 30 aprile 2016

BELTANE

BELTANE


Divinità: regina di maggio, il giovane cervo, il cacciatore, il campione
Erbe: incenso puro, rose, melissa, limone
Pietre : cristallo di quarzi, eliotropio, calcite arancione, malachite.

… Gli dei adulti si amano. E’ il giorno dell’ amore che esplode in tutta la sua fertile potenza.
La dea diviene gravida, si alzano i Pali di Maggio,e vi si balla attorno tra fuochi e tamburi.
L'Uovo si è schiuso ed è iniziata l'Era del Serpente….

L’uovo di Oestara si è schiuso e il “serpente”, simbolo della Grande Dea, è uscito dal guscio e si manifesta nella vita che divampa nella natura: nelle fioriture e nelle cucciolate. È il tempo di celebrare con gioia i colori vividi e i profumi vibranti della stagione, le brezze che annunciano la prossima estate e l'estasi della terra dopo il lungo inverno.
Beltane (fuoco luminoso) o Primomaggio è il giorno con cui incomincia la fase estiva delle attività legate alla terra e una volta era il momento in cui il bestiame veniva portato ai pascoli dopo lo svernamento e la benedizione dei falò accesi a Beltane, appunto i fuochi di Beltane – ricorda la Rede:


"Quando la Ruota incomincia a girare
comincino i fuochi di Beltain a bruciare.”


La fine della metà "oscura" dell'anno e l'inizio dell'estate ha costituito da sempre un momento di passaggio, in cui la rigenerazione della vita vegetale è anche la resurrezione della vita cosmica, un ritorno al tempo mitico degli inizi. Nella tradizione celtica le due feste maggiori erano quelle che segnavano rispettivamente l'inizio dell'estate e l'inizio dell'inverno. Come molte altre popolazioni pastorali, gli antichi Celti avevano infatti due sole stagioni, non quattro: la metà oscura e la metà luminosa dell'anno.

Il primo maggio si ha dunque la festa di Beltane (pron. Beltein) nome anglicizzato che corrisponde al gaelico irlandese Bealtaine (pron. B'ioltinna) e al gaelico scozzese Bealtuinn (pron. B'ialten) In Scozia Bealtuin è il Giorno di Maggio, May Day, mentre in Irlanda Bealtaine è il nome dell'intero mese di maggio. Beltane significa “i fuochi di Bel”, i quali venivano accesi in onore di Bel (Beh, Balor o Belenos sono altri nomi con la quale è conosciuto in varie aree celtiche).
Bel è il “Luminoso”, dio di luce e di fuoco. Non una divinità solare perché per i Celti il sole era un’entità femminile, tuttavia presentante alcuni attributi solari. Una sorta di controparte celtica di Apollo. Il sole in molte tradizioni antiche era un simbolo della divinità, non la divinità stessa (nel Cristianesimo non viene adorato l’agnello ma tuttavia questo animale è simbolo di Gesù). Molti studiosi hanno interpretato Bel come l’equivalente del gallico Cernunnos e del britannico Herne, due divinità maschili della fertilità, signori dei boschi e degli animali. Essi sono la controparte nordica di Pan e il loro culto, celebrato nei boschi e nelle campagne, sopravvisse a lungo nel Medio Evo, tanto che può aver contribuito a creare l'immagine delle streghe adoratrici del demonio. Agli occhi degli ecclesiastici che cosa altro poteva essere un’entità animalesca munita di corna, e i cui fedeli celebravano riti orgiastici? Simbolicamente Cernunnos e Bel possono essere due aspetti del Dio Padre che feconda la Dea Madre, aspetti rappresentati dai due temi che dominano la festa di Beltane: fertilità e fuoco. Il fuoco in questa festa rappresenta appunto il calore della passione che genera la vita. I fuochi di Bel erano accesi sulle colline per celebrare il ritorno della vita e della fertilità nel mondo. Ogni tribù accendeva ritualmente grandi fuochi. E’ significativo l’uso di legno di quercia, infatti la quercia è l’albero attribuito alla metà luminosa dell’anno che proprio a Beltane celebra il suo trionfo. Nell'Irlanda pagana nessuno poteva accendere un fuoco di Beltane finché l’Ard Ri (Grande Re) non avesse acceso il primo fuoco rituale sulla collina di Tara, il centro mistico e politico dell’antica Irlanda.



I fuochi di Beltane venivano spesso accesi in coppia, e tra i due fuochi veniva fatto passare il bestiame, per propiziare latte abbondante, fertilità e buona salute per tutto l’anno, prima di essere condotto ai pascoli estivi. Ci poteva essere una spiegazione “razionale” per questa pratica dato che il calore poteva uccidere i batteri e i microbi accumulatisi sulla pelle degli animali nelle sporche stalle invernali, ma il significato principale era comunque quello di una purificazione rituale tramite il fuoco, una vera e propria “pulizia di primavera”. Il fuoco distrugge i poteri ostili, purifica l’aria e favorisce la fertilità di tutti gli esseri viventi.
Anche le persone e gli oggetti venivano fatti passare attraverso i due fuochi. La gente danzava attorno ai falò: si danzavano danze con alti salti quali la Danza del Cervo e la Danza del Salmone Saltante, ricordi di antiche danze di caccia e pesca. Molte donne danzavano in cerchio su bastoni di legno in una frenetica danza di fertilità, per promuovere la crescita dei nuovi raccolti (i bastoni divennero poi manici di scopa ma la loro forma fallica suggerisce sempre il tipo di energia che veniva evocata). Quando le fiamme dei falò iniziavano ad abbassarsi le persone saltavano sui fuochi, usanza ancora praticata in Scozia e in Irlanda per propiziarsi la fortuna. Così giovani e ragazze saltano per trovare l’anima gemella, i viaggiatori per garantirsi viaggi sicuri, le spose per ottenere figli e perfino le donne gravide per assicurarsi un parto facile! Infine, le ceneri dei fuochi venivano sparse sulla terra per garantire la fecondità dei campi. Dopo le danze e i salti spesso le giovani coppie si appartavano col favore dell’oscurità continuando a modo loro le celebrazioni- Infatti Beltane era una festa di fertilità nella quale la Madre terra e il Grande Dio dei boschi si accoppiavano. Per la gente comune era una festa orgiastica.
Per tutta la notte del 30 aprile (come si è detto i Celti facevano cominciare i giorni dal crepuscolo del giorno precedente) si susseguivano in un’atmosfera orgiastica banchetti e danze che terminavano con l’avvento della nuova vita. Su questa notte vegliava la Grande Dea della fecondità, che dominava allo stesso tempo il destino dei semi e quello dei morti e che perciò era la Dea della Morte in Vita. Si entrava in comunicazione con il mondo infero e con i defunti. In questo periodo, vero e proprio momento “caotico” di passaggio, le leggi della realtà ordinaria sono quasi sospese e si aprono le porte dei regni ultraterreni come il sidhe, il regno fatato dei Celti.
A differenza dei defunti umani, gli esseri fatati non sempre sono benevoli: in questo periodo le fate appaiono agli umani e chiunque si addormenta sotto un biancospino (albero fatato) rischia di essere portato via da loro. Molte leggende associate a queste feste riguardano spesso gli incantamenti dell’Altro Mondo. La notte del 30 aprile fu demonizzata per questi motivi dal Cristianesimo che ne fece una notte di convegni di spiriti e di streghe, ma anche nel folklore “pagano” europeo si prendevano precauzioni contro le fate e gli spiriti malvagi. Era (e spesso ancora è) tabù sposarsi a maggio perché era il mese delle Nozze Sacre del Dio e della Dea, e in Inghilterra non si comprano scope nuove di maggio perché esse spazzerebbero via la buona fortuna. La festa celtica di Beltane divenne la festa medievale di Calendimaggio.
L’inizio della bella stagione era celebrato con tornei dove il vincitore, personificazione del Dio vittorioso sulle tenebre invernali, otteneva il diritto di sposare la damigella per cui si era battuto. In molte località europee divenne usanza formare comitive di giovani che giravano per i villaggi cantando stornelli e augurando la buona fortuna. Rami e fiori venivano portati dai boschi la mattina di Beltane per decorare porte e finestre o per fabbricare ghirlande che i giovani portavano in giro per le strade cantando e chiedendo cibo e dolci in cambio. Infatti una caratteristica dei festeggiamenti di Beltane è la celebrazione della vegetazione, così una usanza celtica era quella di appendere una ghirlanda primaverile (simbolo della grande Dea) a un tronco privo di rami (simbolo fallico del Dio selvaggio), si può facilmente comprendere perché i Puritani proibissero nel 1641 i pali di maggio, ripristinati solo successivamente con la restaurazione monarchica!



A Beltane si eleggevano tra i giovani anche il Re e la Regina di maggio, rappresentati in terra delle antiche divinità, che regnavano per tutta la festa portando in processione i sacri rami (i “Maggi”) nei boschi e che spesso governavano anche le altre feste e danze dell’anno. Infine tutte le coppie si appartavano di nuovo nei campi e nei boschi, con la scusa di portare il Maggio o raccogliere fiori, e questo provocò nel corso dei secoli dure reazioni da parte delle autorità ecclesiastiche! Un chierico scozzese scrisse “a fatica una ragazza torna a casa vergine”.
Più tardi lo scrittore Rudyard Kipling scriverà nella sua poesia “A Tree Song”:

“Oh, non dite al prete della nostra promessa che la chiamerebbe peccato. Ma noi siamo stati fiori nei boschi tutta la notte”


Queste usanze possono sembrare a qualcuno volgari, tuttavia la fertilità e la continuazione della stirpe erano cose di primaria importanza: i figli erano una ricchezza e una benedizione, anche se illegittimi. Ma la festa di Beltane era caratterizzata anche da altre usanze. Ad esempio analogamente al solstizio d’estate, in molte località europee si riteneva questo periodo propizio alle sorgenti miracolose e si compivano riti e pellegrinaggi alle sacre sorgenti. Così la rugiada raccolta all’alba del primo maggio era particolarmente potente e si usava come liquido calmante per gli occhi o come lozione di bellezza.


La pianta sacra di Beltane è il biancospino, la cui fioritura rappresentava per i Celti l’inizio della festa. E’ la pianta della Dea, come la quercia è l’albero del Dio. Si dice infatti che il suo profumo ricordi quello della sessualità femminile. Inoltre è anche una pianta legata all’Altro Mondo, associata alle fate. Piante di biancospino che crescono solitarie su una collina o vicino ad una sorgente sono ritenute segnali del regno delle fate. Gli esseri fatati abitano nelle piante di biancospino. Il tabù sulla raccolta di questa pianta viene sospeso a Beltane, quando può essere raccolto per la festa o per essere portato in casa.



Erbe: Angelica, trifoglio, primula, damiana, incenso, digitale, ibisco, edera, olmaria, menta, artemisia, primula, rosa, rosmarino, zafferano, radice Satyrion, acetosella, erba di San Giovanni, asperula, achillea.
Fiori: campanule, Potentilla, margherite, biancospino, caprifoglio, lillà, giglio della valle, calendula, primula, rosa.
Alberi: mandorlo, frassino, betulla, sambuco, biancospino, quercia, pioppo, salice, salice
Mese celtico: Willow (Saille).
Pianeta governante: Venere, Luna.
Segno zodiacale: 15 gradi del Toro.
Luna: Luna della lepre, Luna brillante.
Elemento: Fuoco, Aria.
Musica e strumenti: Corno e tamburi.
Pietre: Bloodstone, smeraldo, zaffiro, smeraldo, quarzo rosa, lapislazzuli, corniola, agata gialla.
Dee e Dei: Qualsiasi divinità della fertilità.
Colori: Verde, bianco, rosso, giallo scuro.
Soglia: mezzogiorno, mattina, fino al Tramonto e la notte.
Oli: passiflora, rosa, tuber rose, vaniglia
Gli studi magici: Trattandosi di un momento di grande magia è un buon momento per divinazioni di tutti i tipi. 
Trovare un luogo sacro in un bosco o in un giardino. Questo è un momento di scoperta di sé, amore, unione e sviluppare il potenziale di crescita personale. Cerca e studia, totem vegetali e altri oggetti di potere legati alla Terra. Questo è un buon momento per costruire santuari, iniziare a raccogliere erbe per la vostra collezione, e fare offerte a elementali, fate e cose del genere. Raccolta di acque sacre e divinazione di sorgenti, pozzi sacri, stagni, o altre acque. La mattina di maggio è un momento magico per l'acqua selvaggia (rugiada, corsi d'acqua, e molle), che sono raccolte ed utilizzate per fare il bagno per la bellezza, o da bere per la salute.
Meditazioni: La comunione spirituale / vicinanza con la divinità. Meditazioni su amore, sesso e relazioni intime. Meditazione sulla Terra e alla sua fecondità. Lo studio / meditazione di piante e alberi.
Falò: frassino, betulla, quercia, pioppo. Nove ceppiu sacri.
Calderone: Acqua e fiori. Oppure, accendere un fuoco nel calderone. Maggio Punch Bowl può anche essere inserito nel calderone.
Ornamenti personali: corone e ghirlande di fiori o mezzelune, colori brillanti
Incantesimo: include quelli per il fuoco, per la fertilità, per l'amore,per la sicurezza, per la prosperità, per la divinazione, e per la conservazione. Anche il lavoro con spiriti protettori personali o per la casa sono adatti in questo momento.


Testo tratto da Cuore di strega e dal forum Le sacerdotesse di Avalon

venerdì 22 aprile 2016

ESBAT DI APRILE

LUNA PIENA DELLA LEPRE


Gli altri NOMI DI QUESTA LUNAZIONE


Luna del Falco
Luna Rosa o luna della Rosa
Luna dell’Uovo
Luna dell'Erba, luna dell’Erba verde, luna rossa dell'Erba
Luna del Seme, dei Semi o della Semina
Luna della Foresta
Luna delle Gemme
Luna dei Boccioli
Luna Gialla
Luna dei Fiori
Luna della Rana
Luna selvaggia
Luna germogliante
Luna delle Fragole
Luna delle Uova d'Oca
Luna dello Zucchero
Risveglio della Luna
Luna della Piantatrice
Luna dentellare
Luna dei Pesci

Spiriti di Natura: fate delle piante, Fate dei luoghi. Morgana la Fata.
Piante: basilico, aglio, sangue di drago, geranio, cardo, menta piperita.
Colori: cremisi, giallo oro.
Fiori: margherita, pisello odoroso, primula.
Profumi: pino, lauro, bergamotto, patchouli.
Pietre: rubino, granato.
Alberi: pino, lauro, nocciolo.
Animali: orso, lupo, Falco, serpente, colomba.
Divinità: Kali, Hathor, Anahita, Cerere, Ishtar, Venere, Bast, Andraste, Freyja, Eostre, Afrodite, Chang O.
Energie: Trasformazione, Creazione, Raffigurazione, Immaginazione, nuovi inizi.


IL SIMBOLISMO DELLA LEPRE


La prima lunazione dell'anno astrologico è la Lunazione della Lepre e ci ricorda che stiamo entrando nel periodo irradiato dall'energia feconda di questo animale. Molti popoli a nord e a sud dell'equatore vedono nella Luna una lepre. La lepre che dorme di giorno e saltella la notte, animale gentile e timido, ma pieno di vivacità e molto fertile. La lepre è un animale collegato alla luna, alla fertilità e quindi alla femminilità e alla Grande Dea. Sembra che i Celti allevassero le lepri per diletto (come oggi gli anglosassoni fanno con i conigli) e che vi fosse un tabù che impediva loro di nutrirsi delle sue carni. Tuttavia esso veniva abolito per i festeggiamenti di Beltane, il 1 maggio, in cui era permessa la caccia alla lepre.

La lepre era un animale sacro della Dea britannica Andraste e i movimenti dell'animale venivano interpretati per divinare. La regina degli Iceni Boudicca, devota ad Andraste, aveva sul suo stendardo l'effigie di una lepre. I nativi americani Algonquin adoravano la Grande Lepre che si diceva avesse creato la Terra. Nell'antica Europa i Norvegesi rappresentavano le Divinità lunari accompagnate da una processione di lepri che portano lanterne. Anche la Dea Freyja aveva come inservienti delle lepri e la stessa Dea Eostre era raffigurata con una testa di lepre. Presso gli Aztechi la lepre veniva raffigurata con un geroglifico lunare a forma di U. I quattrocento conigli o lepri degli aztechi erano divinità agresti protettrici delle messi, ma anche dedite alla pigrizia e all'ubriachezza. Più vicino a noi, in Grecia, la lepre era l'animale selvatico prediletto da Afrodite e, secondo Plinio sarebbe di grande utilità per le donne: cibarsi della la sua carne le renderebbe feconde. In Cina la lepre è l'essenza della Luna piena ed è spesso rappresentata nel disco lunare, intenta a pestare in un mortaio delle erbe medicinali (come nel mito della Dea Chang O); un albero di cassia le fa ombra, perché la cassia ha quattro fasi di vegetazione come la Luna ha quattro fasi nel suo ciclo. Nella tradizione buddhista le leggende narrano di come una lepre si sacrificasse per nutrire il Buddha affamato, balzando nel fuoco. In segno di gratitudine il Buddha avrebbe impresso l'immagine dell'animale sulla luna.

In ogni caso la lepre è un simbolo diffuso fra tutte le religioni politeiste e legato alla Luna e al periodo di Oestara, l'equinoziale risveglio della Natura (il Sabba di Oestara può cadere, anche se non sempre, in questa lunazione). Nella zona alpina esistono diverse leggende sulle “Donne Lepri” che di notte vistano la luna con la quale sono connesse. Le lepri sono visibili di notte e per questo ritenute animali notturni, il che significa che conoscono l’oscurità e possono aiutare gli esseri umani nelle loro ricerche.

La lepre ha meno fortuna nella Bibbia, dove viene considerata animale impuro (Levitico, XI, 6) (Deuteronomio XIV, 7): infatti apparterrebbe alla categoria degli "immondi" come rappresentante della superbia intellettuale, quando non addirittura della lussuria. Solo in tempi relativamente recenti la lepre fu assorbita e integrata tra i simboli cristiani della Pasqua, che vien fatta cadere nel periodo equinoziale, da sempre celebrato in tutto il mondo. La lunazione della Lepre è un periodo frizzante; è tempo del risveglio, di coltivare - anche metaforicamente - essere produttivi e concretizzare. Il lavoro non manca, né in casa né in giardino ed è propizio stare molto in contatto con la natura e osservarne le trasformazioni. Tutto ispira a produrre: la vita è in rigogliosa e verdeggiante espansione, la fertilità è illimitata. È anche il momento di tornare a fare movimento fisico, concederci di passeggiare per riossigenarci.
La pianta di questa luna è la menta piperita. E’ depurante, guaritrice e soprattutto illuminante. Masticata può provocare allucinazioni. Un forte thè alla menta chiarisce i pensieri e rende il cervello ricettivo alle percezioni dell’altro mondo, essa è la pianta delle fate, con la quale esse si possono invocare così come con le primule (“Himmelsschlüssel”, la chiave del cielo!).


L’ARIA DI PRIMAVERA


Tempo di celebrare e di godere di fiori, colori e profumi! Non è solo tempo di produrre, ma anche di essere lieti, di godere della nostra esistenza, lasciandoci finalmente alle spalle l'indolenza invernale. Può capitare, però, che sotto questa luna si abbia sonno (come le lepri durante il giorno), oppure che ci si senta appesantiti: è l’effetto dell’aria di primavera che ci chiama al ripristino della piena attività ma ci trova piuttosto languidi, è il momento del risveglio: un po’ di sonnolenza è naturale, come ci accade ogni mattino presto: ci stiracchiamo, sbadigliamo, dopo tutto questo è il “mattino" della bella stagione ed è normale un poco di esitazione a svegliarsi!
Se ci diamo del tempo per attivare bene tutti i sensi, possiamo godere dell'aria leggera e profumata, dei cinguettii degli uccelli, del ritorno delle rondini, dei raggi finalmente tiepidi del sole che hanno già fatto fiorire le rose selvatiche (che danno anch'esse un nome a questa luna). Una volta risvegliati, possiamo aprirci al mondo, all'amore, alla vita che si espande intorno a noi, pronti a raccoglierne le promesse!
Aprile è dunque il mese del nuovo inizio, che si manifesta con il ritorno della vegetazione a Primavera.
Ad Oestara è stato deposto l'uovo della nuova vita, ed ora il suo guscio si incrina e rapidamente si schiude dando alla luce il suo prezioso contenuto. Questo in natura è il tempo della germinazione, che racchiude in sé tutta la forza vitale, l'entusiasmo, la spinta verso la vita del seme che sta per nascere.
Per analogia questo tempo coincide con il segno dell'Ariete, il grande pioniere dello zodiaco, cui spetta il grande compito di iniziare le cose. Il fuoco dell’Ariete è un fuoco esplosivo, la cui energia creatrice si espande in ogni direzione, riportando la scintilla della vita. Marte è il suo pianeta governatore, il Dio guerriero che i popoli antichi consideravano grande protettore della primavera e delle energie fecondatrici maschili (e che solo in seguito divenne dio di guerra, a mano a mano che i romani presero a conquistare il mondo).
E' dunque tempo anche per noi di attivare il nostro fuoco interiore, dando inizio a nuovi progetti, concretizzando gli intenti che forse abbiamo espresso durante la stagione invernale.
Nelle energie di aprile tutto è in movimento, crescita, cambiamento, e poiché Ariete è un segno che lavora sul piano dell'identità, anche dentro di noi è il momento di risvegliare la fiducia nelle proprie possibilità, la capacità di riconoscere le occasioni, anche quando questo comporta un certo rischio.
La Luna di aprile è anche una luna dai frequenti cambiamenti di umore. Possono convivere, nell'arco di pochi giorni, calma e impeti emotivi. Ci possono essere momenti dominati dall'egoismo, dove siamo molto centrate su noi stesse: è utile approfittarne per riappropriarci dei nostri spazi, per recuperare ciò che davvero ci appassiona, al di là di tutti i doveri che spesso ci sovrastano, e per occuparci delle nostre esigenze, che magari abbiamo troppo trascurato nei mesi passati.

ALTRI SIMBOLISMI

Questo mese è ricco di simboli, tra cui l'uovo, che rappresenta il potere dell'inizio, del manifestarsi della creazione. Esso è il principio da cui nascono tutte le cose, è il contenitore di nuova vita. L’uovo ha un forte significato simbolico, tutto è contenuto in esso, tutte le uova sono sacre nelle società magiche. Con le uova si fanno anche gli oracoli, per esempio alle donne incinte: se sarà un maschio o una femmina e quanto ci metterà a nascere, se sarà un parto facile o difficile. A questo scopo la donna che fa l’oracolo tiene l’uovo nelle mani e fa una domanda precisa. Se il responso è positivo, quando si sbatte l’uovo in un bicchiere d’acqua il bianco deve rapprendersi leggermente. Poi l’uovo viene ridato alla terra e mai mangiato.
Nelle narrazioni mitiche vi è spesso un Uovo Cosmico all'origine della creazione. Altro archetipo primaverile è la colomba, simbolo del ritorno della vita e dell'amore, associato alla dea Afrodite e in seguito adottato dal Cristianesimo come simbolo pasquale. Infine il serpente, forse il più antico e potente simbolo del rinnovamento e della rigenerazione, presente in tutte le culture, che ci accompagna dal lontano neolitico, associato al volto della Dea della Trasformazione. Nella forma dell'Uroboro, il serpente che si morde la coda, esso rappresenta il cerchio della vita e ci riporta ancora al simbolismo dell'uovo.

MORGANA LA FATA – FATE LA DANZA LUNARE

Nella foschia affiora l’immagine di una donna, sembra un’illusione, ma è la Fata Morgana, sembra impossibile ma ella mostra uno stato realmente esistente, un’altra realtà accanto alla tua. Fata Morgana è la fata che ti inizia ad altri piani di tempo e spazio, è la potente maga, la quale tesse ciò che chiamiamo magia dell’illusione: la proiezione del reale.
Mogana nella mitologia è la sorella di re Artù e di esso rappresenta la forza femminile, ma anche lo spirituale e il magico. E’ l’abitante e guardiana del mistico regno di Avalon, dove nessuno può arrivare attraverso un semplice viaggio. Avalon si trova su un’isola, in un lago che esiste anche nella realtà vera. Ma puoi riconoscere Avalon solo se la sai riconoscere, se sai udire, sentire e fiutare. Le nebbie si aprono a chi è consapevole. Morgana è la chiave per l’altro mondo, per la realtà delle vibrazioni, dell’immagini, dei sogni, della saggezza spirituale. Naturalmente le fate non esistono solo in questo luogo, ampio è il folclore che le riguarda.
Le fate oggigiorno è difficile scorgerle, esse abitano nella natura più selvaggia e puniscono chi cerca di violentare la loro essenza, altre volte salvano i viandanti o si mostrano con aspetti umani così che non saprai mai di averle incontrate. Tenendo gli occhi aperti invece a volte puoi scorgerle con meraviglia, non è un’illusione, solo un collegamento con l’atro mondo. Quando scampi un pericolo in un bosco, è meglio dividere con questi spiriti il tuo pasto o qualche informazione. Qualche volta anche un mendicante può essere la chiave per l’altro mondo e potresti non accorgertene mai a causa della taccagneria o del giudizio severo. Le fate possono apparire dal nulla e svanire ma anche parlare come una voce interiore, come dubbio, come contraddizione e o semplice pensiero. Una fata può donare o punire, può portare fortuna o sventura. I suoi doni possono sembrare senza valore ma nel corso del tempo ne capirai lo scopo.
Le fate possono divenire madrine degli esseri umani buoni, una delle ultime fate attive che ci è stata tramandata era la tredicesima fata, quella che al passaggio dei tempi, con il battesimo di Rosapina, pose un segno per ricordarci che non tutti accettano i nuovi dominatori senza resistenza.
Le fate possono essere importanti maestri e in esse sono compresi tutti gli spiriti elementali e gli spiriti dei luoghi. Morgana è solo un archetipo fatto a donna, che conduce a un diverso piano di vita, un altro mondo, un altro regno, alla conoscenza e la strada per i misteri. Morgana è un esempio fatto a donna la cui natura duplice cosi come è espressa nelle diverse storie su di essa, spiega la natura duplice stessa di questi esseri meravigliosi. Ne buoni, ne cattivi come la stessa madre che li ha generati.

Il tempo della sesta luna cade nel periodo di Ostara come già ribadito, e nella tradizione alpina questo era tempo di giochi di fertilità, la corsa con le uova, far rotolare le uova e cose del genere fino alla cottura del pane e alle danze con i nastri. La figura del pane ha naturalmente una valenza magica: cuoci ciò che vuoi materializzare. Cuoci ciò che desideri, e regali il biscotto alla fata. La danza con in nastri che si protrarrà fino a Beltane è l’intrecciarsi dell’energia vivificante, e ciò non vale solo per l’uomo e la donna. In Bavaria ci sono danze solo per le donne, che cosi intrecciano l’una con l’atra la loro forza creativa.

ESERCIZI DI RAF-FIGURAZIONE E DI DANZA: LA TRASFORMAZIONE



La danza: è forse la più importante ed è preceduta dall’esercizio: raf-figurare. Im- magiare. Trasformare un immagine in realtà. La fantasia deve essere addestrata a creare immagini precise. La luna piena sostiene la forza attiva che va versoi l’esterno. Sdraiati in un posto tranquillo e chiudi gli occhi raffigurandoti in maniera precisa la tua stanza, Cosa vedi? Cosa non vedi? Poi raffigura il tuo corpo. Puoi veder il tuo viso? Immagina di stare di fronte alla tua immagine speculare: vedi i dettagli del tuo corpo? La tua pelle? Se no, apri gli occhi e impara prima a vedere. L’esercizio successivo consiste nell’ andare con la mente in un luogo che vedi spesso come una strada, percorrila con precisione come se stessi camminando lì veramente. Esercitati in questo quando puoi, allena la capacità di concentrare lo spirito anche senza il corpo materiale.
L’atro esercizio consiste nel cambiare qualcosa: per esempio qualcosa di se stessi, e va fatto con cura e responsabilità. Cambia qualcosa che non ti piace o raffigurati come la persona che vorresti essere. Raffigurarti lo stato da raggiungere come preciso stato visibile. Per provocare cambiamento, hai bisogno di una forza di proiezione bene esercitata e devi confermare il cambiamento in modo rituale finché non è avvenuto. Nulla cambierò solo perché ci credi, devi sapere come cambiare le cose. Per la magia non è affatto decisivo il “crederci” ma la convinzione di poter causare qualcosa, quindi la consapevolezza di quali forze causano la cosa.

Per la danza vera e propria, puoi ballare sola o come sempre meglio se con altre persone. Resta tranquilla e concentrata con le mani davanti al corpo i palmi rivolti verso l’alto come se ricevessi qualcosa. Se siete più persone immaginate un punto centrale attorno al quale danzare. Lentamente le mani si riempiono di forza che trasforma e materializza. Raffigura questa forza. Quando tutte ne sono piene e la sentono mettetela in movimento (anche da soli) attorno al punto centrale. Il piede sinistro in avanti, il destro lo raggiunge. Sempre verso sinistra. PoI canticchiate a bocca chiusa. Nel cantare immagina il tuo vecchio stato, e vai sempre avanti girando in cerchio. Il piede sinistro conduce il destro segue. Immagina il vecchio stato trasformato, muovi l’energia nei tuoi palmi: tirala in direzioni opposte, forma una palla, gioca con essa finché non la conosci molto bene. Ora è il momento giusto: ammassala tra le mani leggermente unita e proietta il nuovo stato. Così fino a quando lo vedi veramente in tutte le conseguenze. Assumi tu la responsabilità del cambiamento, nessun amico, nessun terapeuta, solo tu e tu soltanto. Quando tutte hanno realizzato l’immagina si cambia il canticchiare e il cantare. Vi concentrate sul punto centrale, vi fermate, descrivete la metamorfosi con toni e rumori sempre nuovi. Infine l’energia che produce questa trasformazione viene messa su entrambi i palmi, le mani tese a destra e sinistra del corpo e i palmi verso l’alto. Sollevate lentamente l’energia sopra la testa e alzatevi sulla punta dei piedi e infine con un sibilo tirate tutta l’energia nei pugni serrati giù verso il preluso solare. Sciogliete il cerchio, potete parlare della trasformazione. Il gioco con questa energia è tanto importante tanto quanto lo è mettere al mondo dei figli, conoscere gli aspetti di questa manipolazione creativa che prima va capita meditando, cosi come gli sviluppi che emergono dal cambiamento. Ogni trasformazione va intrapresa con chiaro denso di responsabilità, Tutto ciò che fai ritorna e di ciò bisogna essere consapevoli.

Quando la Luna della Lepre raggiunge la pienezza nel cielo, concede alla Terra una fertilità illimitata. Prati e campi si vestono di una nuova vita. Nei giardini e nei campi i fiori sbocciano e anche gli animali sono indaffarati, il bisogno di crescere le proprie famigliole aumenta. La fertilità della Luna della Lepre cresca anche dentro di noi. Sentiamo il bisogno di essere produttivi e sentiamo il bisogno di terminare progetti, eliminando gli ostacoli per raggiungere gli obbiettivi. La potente energia ci chiede di coltivare il nostro giardino spirituale e fisico. Sentiamo L'amore e il nostro cuore saluta leggero questa luna.

Suggerimenti

¨Indossate abiti verdi, rosa, gialli che simboleggiano la fertilità e l'amore.
¨Decorate l'altare con figure di animali ,fiori, piante e ogni cosa che evochi gioia e la fertilità
¨Usate candele verdi, gialle, bianche e bruciate l'incenso di luna piena o incensi alla frutta, fragola, pesca cocco ecc..
¨spargete il cerchio con un mazzo di fiori di campo
¨Se potete celebrate in giardino, estirpate le erbacce e travasate le piantine nella terra, se celebrate in casa sistemate i vasi con amore e cura cantando
¨E' tempo di fate! se siete in giardino, lasciate un po’ di terra non coltivata, esse giocheranno li, portando la magia al vostro giardino. In alternativa create oggetti come acchiappa fate che le attirino sul vostro balcone o finestra. Create oggetti rilucenti e giochi vari per questi amici. Potete donare loro un vaso con della terra anche su un balcone, ma in città è difficile che queste si trasferiscano.
¨Per il banchetto, violette zuccherate, succo di fragola, biscotti al limone
¨Se volete piantare altri semi riversate in loro le buone qualità e piantateli

*** dal forum le sacerdotesse di avalon***

sabato 16 aprile 2016

Il Referendum sulle trivelle, posizioni geologiche a confronto per una scelta consapevole: Vota Sì.

Domani abbiamo la possibilità di esprimere con il nostro voto se concedere i permessi per estrarre idrocarburi in mare, entro 12 miglia dalla costa (circa 20 chilometri da terra), debbano durare fino all’esaurimento del giacimento, come avviene attualmente, oppure fino al termine della concessione.










La tematica è molto tecnica ed io consapevole della mia incompetenza, vi riporto la posizione di due amici geologi:


Paolo, lavora sulle piattaforme e scrive:

Tante buone ragioni per non limitare l’estrazione di idrocarburi in Italia.
Prima di decidere se è giusto o no continuare ad investire nella ricerca di idrocarburi in Italia credo sia necessario riflettere avendo una visione più ampia e completa dei diversi aspetti coinvolti.
La logica “non vicino a casa mia’’ non può e non deve essere, lo spirito che anima le coscienze di coloro che hanno a cuore i temi energetici e ambientali.
Gran parte di coloro che intendono fermare le perforazioni, recitano all'infinito il mantra delle multinazionali cattive e dei disastri ambientali imminenti senza riflettere sugli aspetti tecnici e sulle reali possibilità che abbiamo di sostituire totalmente e nell’immediato, gli idrocarburi con fonti di energia rinnovabili.
In Italia dalla grandissima parte dei giacimenti offshore si estrae gas. Per questi il rischio ambientale è bassissimo, infatti il metano è un gas e se dovesse bruciare accidentalmente produrrebbe acqua e anidride carbonica.
Il metano è il combustibile fossile meno inquinante che ci aiuterà nella lunga transizione verso le rinnovabili. Non dimentichiamoci che in Italia esistono centrali elettriche che funzionano ancora a carbone.
Giacimenti di petrolio si trovano al largo dell’Abruzzo e della Sicilia, le profondità relativamente ridotte di questi mari rendono molto improbabile il verificarsi di eventi catastrofici, come quello avvenuto nel Golfo del Messico dove il fondale marino è a 1600 m di profondità.
Dopo l’incidente sul Piper Alpha nel Mare del Nord (1988) le misure di sicurezza per quanto riguarda tutti gli impianti offshore sono state totalmente riviste e migliorate.
Lo prova il fatto che in Italia, mai si sono verificati incidenti significativi ed il tasso di infortuni è bassissimo, anche confrontandolo con altre realtà industriali.
L’attività di perforazione ed estrazione di idrocarburi è molto complessa e richiede il lavoro di molte persone, per questa ragione è molto difficile nascondere situazioni di pericolo, TUTTO viene monitorato e registrato.
Vige la politica che ognuno può fermare il lavoro se dovesse pensare, che la sicurezza possa essere a rischio, ogni lavoratore è obbligato a scrivere regolarmente un certo numero di observation cards dove riportare malfunzionamenti o comportamenti scorretti, con premi in denaro e valori.
Questo non significa ovviamente che il rischio di un incidente è zero. Le multinazionali come tutte le aziende ricercano profitti, seguendo le normative vigenti nel paese in cui operano, per cui non mi stupirei se pratiche non permesse in Europa siano tollerate in altri paesi. Nulla le terrorizza di più del danno di immagine e del danno economico che qualsiasi incidente comporta. Le azioni della multinazionale BP sono crollate del 50% in seguito all’incidente del Golfo del Messico ed il danno di immagine è stato enorme. Se lo stesso incidente fosse avvenuto in Africa non avrebbe avuto la stessa risonanza sui media, sarebbe già dimenticato.
Ora un momento per fare un poco di chiarezza nella nebbia che ci avvolge.
In Italia NON si fa fracking, chi dice il contrario mente o non conosce che cosa sia il fracking.
Non esiste quindi un rischio di terremoti provocati dal fracking ma come ben sappiamo purtroppo l’elevata sismicità dell’Italia è correlata a cause del tutto naturali.
La perforazione e l’estrazione di idrocarburi NON contamina le falde acquifere. Infatti non appena si conclude la perforazione si installa lungo il pozzo un rivestimento in acciaio (casing) e viene completamente cementato l’intercapedine tra la roccia e il casing. Questa operazione viene ripetuta più volte in modo tale che alla fine si ottenga un’alternanza di più livelli di acciaio e cemento che isolino completamente il pozzo dalle rocce circostanti.
NON uccidiamo i delfini. Non conosco il trend della popolazione dei cetacei nel nostri mari ma non credo che gli impianti di perforazione siano responsabili per il probabile declino. Che ne dite di tutti gli scarichi fognari dei nostri efficientissimi depuratori? la plastica e tutto ciò che buttiamo nei fiumi? il pesce che peschiamo oltre ogni ragionevole limite? Mi raccomando domani tutti a mangiare sushi all’all you can eat, che bravi che siamo a convincerci che amiamo il mare.... Certo si può sempre migliorare, adesso durante le perforazioni vengono posizionati in mare dei sensori che rilevano la presenza di cetacei entro un raggio di 1 miglio. Se presenti, le operazioni che possono comportare stress per loro vengono interrotte o limitate. La bella verità è che sotto le piattaforme trovano rifugio tantissimi pesci, su youtube c'è un bellissimo video sulla piattaforma Vega in Sicilia, guardatelo per ricredervi.
Rimane il fatto che oggi gli italiani consumano tanto petrolio e tanto gas. Lo compriamo in gran parte dall’Arabia Saudita, Russia, Nigeria, Iran ed altri paesi con democrazie assenti o poco credibili e che sicuramente in campo ambientale non hanno la stessa cultura che abbiamo maturato in Europa. Credete che i diritti dei lavoratori o le basilari norme ambientali che ci stanno tanto a cuore, siano la loro massima preoccupazione? Quanta ipocrisia... Cose che ho visto in certi paesi sarebbero impensabili in Italia.
Concludendo, limitare l’estrazione di idrocarburi in Italia non significa automaticamente rimpiazzarli con altri tipi di energie non inquinanti o scongiurare qualsiasi sversamento di petrolio in mare. Le petroliere continueranno a solcare i nostri mari per rifornirci di petrolio e passeranno quotidianamente vicino alla nostre amate Tremiti e al resto delle coste italiane. Qualcuno ricorderà che il più grande disastro ambientale avvenuto in Italia è stato provocato dalla petroliera Haven nel 1991.Per quanto mi riguarda preferisco l’idea di sfruttare le risorse che abbiamo, utilizzando le tecnologie più avanzate, prendendomi le relative responsabilità e affidandomi a tecnici specializzati con anni di esperienza che credo sappiano fare bene il proprio lavoro. Ultima cosa, per favore, se ne dobbiamo parlare utilizziamo l’italiano, si sta discutendo di PERFORAZIONI non trivellazioni, la povera trivella non è mai stata utilizzata nell’ambito petrolifero. “


Flaminia,  lavora per lo Stato, mi spiega:

In Italia c'è più estrazione di gas che di petrolio ma là dove sono presenti le piattaforme: Basilicata e Puglia, nella zona di Taranto in primis, si riscontrano problemi di salute diffusi nella cittadinanza (l'incidenza tumorale è statisticamente maggiore).
E' ovvio che passare da un giorno all'altro all'utilizzo delle rinnovabili è impossibile ma è anche vero che un esito positivo del referendum sancirebbe la direzione della politica energetica verso il potenziamento delle fonti alternative. In tal caso l'energia eolica potrebbe rappresentare un buon punto di partenza perché tutte le coste italiane hanno caratteristiche idonee alla produzione di questa.
Un'altra fonte che dovrebbe essere maggiormente valorizzata è il geotermico, come ci dimostra la Toscana che vive di questa fonte ( sfruttando il calore naturale emessa dal sottosuolo)oppure in pianura padana dove si sfruttano le variazioni di temperatura naturali del primo sottosuolo.
Geologicamente parlando sfruttare tutto il giacimento fino all'esaurimento o fino ai livelli consentiti dalla legge non cambia nulla nella sostanza perché quella che sarebbe la migliore direzione da prendere è la dismissione di questi impianti di perforazione o di trivellazione per investire nella produzione green, consapevoli che ci vuole del tempo ma sopratutto che ci vuole una direzione politica che vada in questo senso.
Ci sono un sacco di informazioni di cui non siamo a conoscenza: ad esempio esistono le macchine ad idrogeno e sono brevettate ma l'interesse economico delle multinazionali è focalizzato sul petrolio e i suoi derivati per cui rimangono un brevetto non immesso nel circuito produttivo.



Per concludere un altra cosa su cui riflettere è che il governo e  il tam tam mediatico (che mi suona meglio come medio idiotico ;) dei giornali di partito che invita il popolo a non prendere posizione. Un popolo ignorante si governa meglio ovviamente. Dobbiamo  indignarci di questi fantocci e dell'insulto che fanno al nostro diritto di cittadini di esprimerci su tematiche così importanti.

Non è lo spirito di “ non a casa mia” che ci deve muovere. Ha ragione Paolo su questo. Lo spirito ecologista dev'essere emancipato dal campanilismo, infatti si muove con coscienza collettiva sulla tematica dei beni comuni nel rispetto per madre terra. Se devo trovare uno slogan a cui appellarmi eccolo: “Difendi la volontà di un futuro pulito e del rispetto per madre terra. Esercita il potere che hai come cittadino di esprimere la tua volontà. Vai a votare e vota sì!"

E per la cronaca: il mantra delle multinazionali cattive e dell'imminente catastrofe ambientale che si prospetta dall'attuale evoluzione dell'economia non sarà mai ripetuto abbastanza finché tutti non saremo consapevoli, informati e attivi.




Ho bisogno del mare perché m'insegna:
non so se imparo musica o coscienza:
non so se è onda sola o essere profondo
o sola roca voce o abbacinante
supposizione di pesci e di navigli.
Il fatto è che anche quando sono addormentato
circolo in qualche modo magnetico
nell'università delle acque.
Non sono solo le conchiglie triturate
come se qualche pianeta tremante
partecipasse lenta morte,
no, dal frammento ricostruisco il giorno,
da una raffica di sale le stallattiti
e da una cucchiaiata il dio immenso.
Ciò che m'insegnò prima lo custodisco ! È aria,
vento incessante, acqua e arena.
Sembra poca cosa per l'uomo giovane
che giunse a vivere qui con i suoi incendi,
e tuttavia il battito che saliva
e scendeva al suo abisso,
il freddo dell'azzurro che crepitava,
lo sgretolamento della stella,
il tenero dispiegarsi dell'onda
sperperando neve con schiuma,
il potere quieto, lì, determinato
come un trono di pietra nel profondo,
sostituì il recinto in cui crescevano
ostinata tristezza, oblio accumulato,
e bruscamente cambiò la mia esistenza :
diedi la mia adesione al puro movimento.


Pablo Neruda
Memorial de Isla Negra
1964




mercoledì 13 aprile 2016

La bambina del ponte





Fu in una notte d'inverno credo, o forse era solo verso sera, che una bambina con le trecce bionde,
(che disse di venire dalle lande perdute del Nord),
prese per il braccio l'uomo che incrociava il suo sentiero.
Strattonandolo gli chiese: “sai chi sei?”
Lui rimase interdetto da principio ma poi rispose:
“non è una domanda che mi sono mai posto”
lei sorrise timidamente mentre tentava di nascondere un certo imbarazzo.
“le domande se le fa solo chi ha il coraggio di trovare le risposte” pensò lei ma rilanciò il dialogo:
“sei felice della tua vita senza domande importanti e senza risposte precise?”
lui risposte “io non ho cuore e provo indifferenza”

La bambina sentì l'ululare del vento e il gelo dentro al suo corpo.
“Ho freddo, puoi abbracciarmi?” gli chiese
Lui rispose: “sentiresti solo più freddo”

La bambina sgranò gli occhi, pestò i piedi e urlò:
“ Guarda la campagna che ci circonda , guarda le stelle e ascolta le cicale… è meraviglioso.
Come puoi non provare niente?”

Lui, distaccato: “è utile provare tanto?”
la bambina era sempre più infreddolita e le parole le uscivano a stento: “è abbastanza utile per dare significato ai miei giorni” e se andò.


giovedì 7 aprile 2016

Al sole come i gatti



Ho conosciuto Marta il mese scorso in una scuola dove seguo l'integrazione culturale di una bambina camerunense. 
Lei era lì a condurre il laboratorio di fumetto, invitata da una brillante insegnante di lettere.
 -Dio grazie che esistono personaggi eroici nella scuola che combattono contro il degrado della società contemporanea- 
Bhe, mentre istruiva i/le ragazz* io ho fatto l'errore di prendere in mano il libro, sfogliarlo e leggere le prime pagine… 






da lettrice compulsiva ossessiva morbosa ho poi passato il pomeriggio a pregare di trovare il tempo nella mia vita delirante di andare a comprarlo ma ahimè, non l'ho avuto.
La fortuna deve aver avuto pietà della mia disperazione e me l'ha fatto poi fatto trovare nel fine settimana alla rassegna Enolibrì al Tpo.
Che dirvi? Io, questa grafic novel l'ho letta con estremo rapimento, l'ho assaporata nella sua genuinità e ritengo abbia davvero il sapore intenso delle autobiografie di chi ama le sue radici. 
Marta con le sue strisce sa trasportare il lettore negli angoli romani più pittoreschi e ci svela come si cresce nella capitale partendo dalla spensieratezza dei giochi infantili in borgata fino a giungere alle feste adolescenziali più esclusive.






 Il tutto parte da un viaggio che non è metafora del senso di andare quanto di quello del restare. E' forte il senso di identità grazie alla provenienza eppure si affronta, forse più consapevolmente, il desiderio dell'andare, di costruirsi in modalità differenti. 







Sono molta contenta che Marta sia approdata a Bologna e di avere avuto occasione di conoscerla in una sperduta scuola media della bassa imolese, e sono contenta per gli imolesi perché Marta verrà a parlare di “ Al Sole come i gatti” martedi 19 aprile alle 18,30 al Bio Green Food .

Al sole come i gatti” è pubblicatodalla Bao Publishing, una delle più conosciute e attive case editrici italiane del momento, che ha fatto il botto iniziando a pubblicare Zerocalcare e poi si è fatta sempre più strada portando in Italia titoli esteri e scommettendo sui giovani come lei. 
Assicuriamo una lunga vita agli editori e agli scrittori comprando libri! 

mercoledì 6 aprile 2016

Sogni sciamanici

Prima della luna nuova di aprile incontrai in sogno la mia sciamana,
il mio totem elementale, la danzatrice della rosa dei venti,
aveva gli occhi chiusi quando mi strinse le spalle, poi li aprì e mi guardò intensamente così io vidi il mio abisso.









Mi chiese: -sei irrequieta figlia della Grande Dea, cosa ti turba?-
-Un incantesimo- risposi
-Hai cercato di scioglierlo?-
-È magia nera e nulla può la mia celeste.-
-Parole scritte?-
-Si, purtroppo. Parole di ira e di rabbia.
 Ho provato a bruciarle, le ho affidate alla corrente del fiume e le ho sepolte sotto la terra di alti alberi  ma non ho attenuato il loro potere.-
-Fino dove eri disposta ad arrivare?-
-Sono arrivata alla fine del mondo e trovato solo la mia malinconia.-
- ti sei esercitata ad annichilire l'ego?
- si, a lungo seduta davanti alle Alpi mi sono ripetuta “ non sei nessuno”
- Quindi non era l'ego ad essere danneggiato?
- no era l'intuizione
- le parole sono sacre e la loro magia muove le correnti astrali.-

Sopirò, e con voce leggera mi disse:

-vivi in un mondo artificiale e in questo che chiamate realtà troppi esseri sono solo l'evoluzione di una scimmia.  La sensibilità degli esseri di emanazione divina sarà sempre urtata dallo squallore del conformismo, ma ciononostante le vibrazioni positive della mente profondamente rivolta al bene hanno uno straordinario potere creativo che può e deve cambiare il mondo.
-Sono stanca maestra, cado sempre in piedi ma mi fanno male le ginocchia.
-Educa la mente a non sentire il corpo e battiti con forza per il bene e per l'amore

mentre si stava dissolvendo le chiesi ancora:
- e con l'incantesimo cosa devo fare?
- guardati bene dall'avvicinarti a chi, troppo spesso anche inconsapevolmente, gioca con la magia nera perché non puoi assolutamente permetterti di essere debole.
Sii luce per chi vuole riflettere luce, regala generosità a chi sa accettare il dono e la responsabilità dello stare al mondo, trova in te stessa il tuo centro e negli altri lo specchio in cui riconoscerti.
- non c'è soluzione quindi?
- è che il problema che non è il tuo perché non sei stata tu a lanciare l'incantesimo e quindi no, non puoi escogitare nessuna soluzione.