Fu in una notte
d'inverno credo, o forse era solo verso sera, che una bambina con le trecce
bionde,
(che disse di venire
dalle lande perdute del Nord),
prese per il braccio
l'uomo che incrociava il suo sentiero.
Strattonandolo gli
chiese: “sai chi sei?”
Lui rimase
interdetto da principio ma poi rispose:
“non è una
domanda che mi sono mai posto”
lei sorrise
timidamente mentre tentava di nascondere un certo imbarazzo.
“le domande se le
fa solo chi ha il coraggio di trovare le risposte” pensò lei ma
rilanciò il dialogo:
“sei felice della
tua vita senza domande importanti e senza risposte precise?”
lui risposte “io
non ho cuore e provo indifferenza”
La bambina sentì
l'ululare del vento e il gelo dentro al suo corpo.
“Ho freddo, puoi
abbracciarmi?” gli chiese
Lui rispose: “sentiresti solo più freddo”
La bambina sgranò
gli occhi, pestò i piedi e urlò:
“ Guarda la
campagna che ci circonda , guarda le stelle e ascolta le cicale… è
meraviglioso.
Come puoi non
provare niente?”
Lui, distaccato: “è utile provare tanto?”
la bambina era
sempre più infreddolita e le parole le uscivano a stento: “è
abbastanza utile per dare significato ai miei giorni” e se andò.
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