venerdì 2 marzo 2018

Le tre madri



                                               ***Racconto per il Plenilunio di Marzo***



Era tempo da neve, sembrava addirittura che il vento volesse sputarmi in faccia un vomito violento di ghiaccio quella notte. Ciononostante, tenevo il passo svelto sul sentiero illudendomi di potermi riscaldare almeno un poco con il movimento, quel minimo che mi desse un barlume di conforto, ma non c'era verso.
Il regno dell'inverno non contempla calore alcuno.
Temetti di essermi persa a un certo punto: era tanto che camminavo, mi sentivo disorientata e non riuscivo a scorgere i segnali della buona direzione.
Così alzai lo sguardo alle stelle per cercare la rotta ma la notte era oscura e nuvolosa.
Nemmeno la luna si poteva contemplare anche se la sapevo, e sentivo, essere piena.
Il non vederla mi angustiava.

Sentii lo scalpiccio di alcuni passi dietro di me e un brivido mi attraversò;  mi voltai i scatto in preda alla paura ma vidi una bambina, in una lunga veste, tendermi la mano;
con candore mi diede un benvenuto che mi suonò familiare sul sentiero del bosco e mi invitò a seguirla.

-Ti condurrò dalle madri- disse.
Il cielo si rasserenò e la luna, ora grande e luminosa illuminava generosamente i nostri passi.
Persi la cognizione del tempo mentre la ascoltavo: una voce docile e delicata che intonava gli antichi canti.



Ricordo solo che quando giungemmo al rifugio nonostante tutto non mi sentivo poi così stanca.
La bambina mi sorrise, aveva grandi occhi scuri profondi, saltellò sul vialetto, batté tre colpi all'uscio e aprì la porta con slancio poi con entusiasmo mi annunciò: -l'ho trovata. Si era persa a un certo punto del sentiero-
Le madri sorrisero e mi fecero segno di sedere nel circolo attorno al fuoco.
Obbedì e come mi appoggiai sulla sedia fui avvolta e rinvigorita dall'energia delle altre donne del cerchio.
La sofferenza del viaggio per arrivare era già diventata un ricordo lontano .
La più anziana si protese verso di me per domandarmi con la sua voce graffiante:

-Che notizie ci porti dal mondo fuori?-
- Le cose non sono migliorate madre. Muri fra le persone e cemento sugli alberi.-
il suo sguardo divenne triste.
- Che ne è dell'umanità dunque?-
- una ferita sanguinante che nessun* vuole vedere. - risposi abbassando gli occhi.
- Ci sono molti individui ma pochi legami-
- E' molto amaro ciò che racconti- riprese a tessere la lana che aveva sul grembo: -e dimmi ti capita spesso di illuderti?-
- sempre, continuamente. Credo anzi di essermi affezionata alle mie illusioni.-
contrasse le spalle e incupì lo sguardo a questa mia risposta.
- capisco che aiutino a vivere meglio ma devi stare attenta. Ogni illusione comporta una disillusione. La stessa energia che concedi all'illusione si trasformerà poi in disillusione.-
- l'alchimia della vita.- feci per concludere
- No- affermò solerte- non fare confusione.- redarguì- La magia serve a celebrare i momenti reali e propizi della natura, onoriamo la luna e le piante nell'apogeo dei loro cicli.- e aggiunse, scandendo lentamente le parole- non a consolidare fantasie mentali fini a se stesse-
Rimasi in silenzio.
La seconda madre, dai lunghi capelli argentei, mi allungo un po' di lana e mi spronò a tessere con lei
.
- Guarda questo filo:dal lavorio della mia mano, dall'ispirazione del mio spirito e dalla perseveranza del mio agire, si trasforma in tessuto.-
alzò al centro del cerchio il filato su cui stava lavorando: aveva colori cangianti e splendidi motivi.

Fui rapita dalla contemplazione per qualche istante poi mi accorsi bruscamente di come mi stava fissando insistentemente la madre, come ricambiai lo sguardo domandò:- ora stavi apprezzando la qualità estetica di questo tessuto vero?-
annuì,
e lei compiacente continuò : - ciò che devi avere sempre presente è che si potrebbe spezzare ben facilmente un filo ma il tessuto rimane saldo.-
Mi chiusi nelle spalle,
lei continuò: -Intreccio e legami creano forza e stabilità. Sono differenti i fili che compongono il tessuto- increspò lievemente le labbra- la scelta è fondamentale: a volte un bel colore non ha una buona resistenza e altre volte una consistenza troppo grezza rende brutto l'intreccio.-
- occorre avere mani esperte per tessere legami forti- commentai
- no, guarda i suoi lavori- e mi indicò splendidi arazzi appesi alla parete.

-meravigliosi- riconobbi- chi li ha fatti?-
- la piccola-
Cercai nella stanza la bambina che mi aveva accompagnato al cerchio e la vidi addormentata su un piccolo sofà dietro di me.
Mi parve incredibile che quelle piccole mani potessero creare stoffe così pregevoli.
La madre dai lunghi capelli argentei sussurrò: - sai, io ho molta esperienza ma a volte nonostante i miei anni e le mie cure sbaglio nello scegliere un filo-
allora chiesi: - Se non è questione di essere esperte, di cosa si tratta?
Rispose sorridendo- si tratta della connessione fra il cuore e le mani: l'attitudine più preziosa dell'essere umano-

La terza madre, aveva la corporatura di matrona, da principio mi era parsa più arcigna ma cambiai idea all'istante quando prese la parola e con una straordinaria dolcezza mi interrogò :- Hai trovato quello che cercavi?-
- Non ancora ma ho capito in quale direzione si trova-
- e allora vai, e tieni gli occhi aperti perché quando troverai ciò che cerchi dovrai chiuderli.-
non capivo ma lei continuò
- questa sera abbiamo mandato la bambina a cercarti perché i tuoi occhi erano chiusi e li hai aperti qui. Avevi bisogno di questo nell'apogeo del tuo ciclo e abbiamo usato la magia: sai che significa che si è aperto il portale e le regole sono state invertite. Guarda nel profondo e torna a queste parole quando ti senti persa perché sappiamo tutte come sia frustrante nel regno della superficie essere coerenti alla rotta verso le stelle quando hai a che fare con una moltitudine che naviga a vista -
Chiusi le mani nella preghiera sentendo nel profondo la gratitudine per le parole curative che avevo ascoltato, medicina che alleviava il dolore della mia malattia terreste.

Guardai le madri, i loro occhi fieri, accarezzai la testa della bambina addormentata su un piccolo sofà dietro di me.
- Namaste Madri. Grazie per questo sogno-

aprì gli occhi e rimasi ancora a lungo distesa sul letto da dove potevo osservare, dalla finestra, il candore della neve nella mattina del giorno che si affacciava.


Benedetta sia la luna piena,
S

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