domenica 26 marzo 2017

Acrobatica Antifascista

L'ultima iniziativa del Bio Green Food punta a fare andare il sangue al cervello,
dopo il trattamento anti cellulite celebrale con caffè filosofico del sabato pomeriggio,
abbiamo deciso di proporre verticali, ponti e spaccate come appuntamento del lunedì sera: allenamento acrobatico; che serve sì a rendere più flessibile e tonico il corpo ma giova anche -e tanto, come ogni attività sportiva- alla mente.
L'iniziativa è gratuita grazie alla disponibilità del CSA Brigata 36 che ci mette a disposizione i suoi locali; il BGF offre il servizio di cena da asporto a 9 euro per il dopo allenamento ( che è bene stare leggeri o essere a digiuno prima di fare acrobazie ;)
Iniziamo alle 20.30 e ne abbiamo per un'oretta abbondante.
Tutt* sono benvenut*


Fata Chiara, mia sorella socia, ha pubblicizzato l'evento sulla pagina facebook sei di Imola se… il primo commento è stato dell'amministratore ( a questa pagina sono iscritti ben più di 13.000 profili): “ ma non è il covo delle zecche rosse locali?”.

Dopo aver indagato sull'origine etimologica,che come prevedibile, è un termine ereditato dal linguaggio fascista degli anni '30 utilizzato per discriminare socialisti e comunisti; l'amministratore della pagina, che l'ironia della sorte vuole si chiami Salvatore, mi insegna come durante i fatti del G8 di Genova, famosi -ahimè- per la brutalità con cui gli agenti delle forze dell'ordine hanno malmenato i manifestanti, l'espressione “zecche rosse” fosse in voga presso i celerini. Infine Salvini, leader della Lega, erede di un movimento nato sotto slogan “perchè noi ce l'abbiamo duro” ha utilizzato in diverse occasioni.

Potrei rispondere a tono -il vocabolario rosso è forbito quanto il nero di insulti-ma non farebbe che alimentare la cattiveria dello scontro ed io ritengo che sia più giusto promuovere l'atteggiamento di chi ama il mondo, con la mia espressività.
Detto ciò, volevo presentarvi il brigata 36: centro culturale antifascista di Imola che è attivo e si da da fare per difendere i diritti negati dal fascismo e lo fa organizzando proiezioni di video, presentazioni di libri, laboratori musicali, di ginnastica ( come il nostro :), di giardinaggio. Serate di approfondimento e manifestazioni.
questo il sito: http://www.brigata36.it/

Io non ho vissuto la guerra e ho avuto la fortuna di studiare solo sui libri di scuola il genocidio e le nefandezze commesse in questo truce periodo storico italiano.
-Tanto vergognoso che viene solennemente sancita dalla costituzione l'impossibilità di ricostituire il partito fascista e viene condannata l'apologia dell'ideologia a questo sottostante, che si fonda sull'uso indiscriminato della forza per affermare una presunta supremazia nazionale-






ma nel mondo, attualmente, ci sono dittature fondate su questi presupposti e le notizie - poche- che circolano, o di cui vengo a conoscenza, mi preoccupano.
E vi dico la verità: Sono preoccupata. Sono molto ma molto preoccupata.
Ho paura dell'odio e di coloro che lo fomentano.


Idealmente mi piace pensare di lavorare per realizzare  inclusione e creazione, pertanto credo che siano da superare i movimenti di opposizione, ma riconosco come ancora attualmente l'anti-fascismo si trovi costretto a combattere schierato a difesa delle/gli immigrat*, delle donne, delle/gli omosessuali, dei trans, delle/gli sfrattat*, delle/i pover* e di tutt* coloro che vengono discriminat*.


Vivo a Imola, città medaglia d'oro al valore partigiano, sede di un circolo Anpi molto attivo, a cui il mio papa è orgogliosamente iscritto, sede del Brigata 36, di cui ho già scritto quanto vanti un calendario intenso e interessante di iniziative  e dal mio piccolo pulpito che è questo blog non so se ho il potere di fare grandi e passionali arringhe  per spronare chi mi legge a riflettere e a crescere nell'ottica del bene...

Ci sono momenti nella vita in cui sembra che l'unica soluzione sia spegnere tutto, disattivare, darci su, fare silenzio.
La saggezza orientale ci insegna come sia il silenzio ad avere vibrazioni più alte,
la musica quanto le pause diano senso al ritmo;
e in mezzo alla bruttura dei nostri tempi, in questa città con il fiato di discarica, continuano a fiorire gli albicocchi.


Da figlia della città medaglia d'oro al valore partigiano, Imola


Simona Biagi

chiudo con una canzone:
"solo io chiedo" di Mercedes Sosa
traduzione di C. Cormio:

Solo io chiederò

che la guerra non mi lasci indifferente

è un mostro grande e si divora 

la povera innocenza della gente

Solo io chiederò 

che il dolore non mi lasci indifferente

e che la Porca Morte non m'incontri

prima che queste parole siano spente

Solo io chiederò 

l'ingiustizia non mi lasci indifferente

non voglio mai più porger l'altra guancia

ed il cielo non ci ha mai donato niente

Solo io chiederò

che la rabbia non mi esca dalla mente

che chi è poi un bastardo non m'incanti

col sorriso che nasconde il niente

Solo io chiederò 

che il passato non sia mai dimenticato

e non si cancelli la memoria

dell'arroganza che ci ha sempre calpestato

E ancora chiederò

che il futuro non mi trovi diffidente

c'è ancora tanto da inventare 

per costruire una cultura differente

c'è ancora tanto da inventare 

per costruire una cultura differente




sabato 11 marzo 2017

Ecologicamente scrivendo


Il 2100 è l'anno che è stato pronosticato dalla maggioranza delle/gli scienziat* come data d'inizio della distruzione della razza umana poiché i ritmi di consumo e di produzione attuali stanno comportato una tale trasformazione dell'ecosistema tale per cui gli elementi che consentono la vita per la specie umana ( terra,aria e acqua ) saranno irrimediabilmente compromessi.

Questa è stata una delle considerazioni che ho ascoltato l'altra sera da Alberto Bellini, professore universitario, ingegnere con l'esperienza di assessore all'ambiente per il comune di Forlì che ha presentato il suo libro: Ambiente, clima e salute, alla libreria Monsignani grazie l'iniziativa organizzata dal Comitato Vediamoci Chiaro.

Sono informazioni pesanti e gravose sulla coscienza quelle di cui oggi grazie all'ecologia possiamo venire a conoscenza, creano panico e allarme ma purtroppo sono ineludibili quanto veritiere.

E' auspicabile che più pesante e grave sia giudicato il comportamento di chi davanti a questa evidente emergenza collettiva se ne lava le mani pensando solo al suo ora qui e adesso.
Combattere l'egoismo dettato dalla società dei consumi significa lavorare a livello culturale per cambiare i valori di riferimento.
E diciamocelo: ristabilire quelli che devono essere i valori umani.
Sono anch'io figlia di una generazione che ci ha cresciuto a merendine e portato a pascolare al centro commerciale, la tv mi ha drogato abbastanza quanto i videogiochi durante l'infanzia.

Capisco, mi sforzo di capire a dire la verità, chi oggi continua a essere dentro questi meccanismi ma
vedete, ci sono alternative. Alternative attrattive. Desiderabili.

Parliamo dell'auto ad esempio.
Io la uso poco e male (lo ammetto che la guida non è tra i miei talenti) e preferisco spostarmi in pattini o con la bicicletta.
Abito in periferia e ci sono 3 kilometri dal BGF a casa mia, e ora lasciatemi scrivere un po' di banalità:

-Fare movimento fa bene. Non solo per il fisico e il culo sodo ma per il cervello. Ossigena i neuroni. Quando sono costretta ad utilizzare l'automobile ( esclusivamente per motivi di spostamento di carichi) ho chiara la percezione psicologica di essere rinchiusa in un abitacolo e ho la sensazione che sia questa a manifestarsi nell'aggressività di chi clacsona o si mette a litigare per il parcheggio.
- Ci metto di meno a livello di tempo. Passando per le ciclabili e andando veloce percorro in 10 minuti la distanza. Con l'automobile barcamenandomi tra le rotonde, i semafori e la circonvallazione ce ne metto almeno 15.
-I livelli di Polveri sottili sono aberranti. La Pianura Padana è tra le zone più inquinate del pianeta. A meno che non utilizziate un auto elettrica, ogni volta che utilizziamo l'automobile contribuiamo ad avvelenare quest'aria-

Sono piuttosto critica sull'operare dell'amministrazione ma se c'è una cosa di cui proprio non mi posso lamentare sono le piste ciclabili.
Ci sono, collegano bene quasi tutta la città. Utilizziamole allora massivamente.

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Bellini da assessore all'ambiente ha analizzato il funzionamento della gestione dei rifiuti.
Se la gestione dei rifiuti viene appaltata a un'azienda privata quotata in borsa, il cui obiettivo è trarre il massimo profitto e che quindi lucra sullo smaltimento dei rifiuti, ovvio è constatare che non potrà mai essere interessata a ridurne il volume.
Sappiamo che i rifiuti inquinano, le direttive che ci arrivano dall'Ue affrontano con il concetto di economia circolare e suggeriscono pratiche virtuose per la gestione che Bellini ha elaborato in un modello che vede l'azienda comunale a raccogliere i rifiuti, che premia il comportamento dei/lle cittadin* virtuosi, non nel differenziare meno ma, nel produrre meno rifiuti.
E come si fa a produrre meno rifiuti? Bisogna evitare gli imballaggi, la plastica. Comprare sfuso, ai mercati di prossimità, attraverso i gruppi di acquisto solidali.

Nel modello di Bellini che è realtà per Forlì, lo smaltimento dei rifiuti è appaltato alle aziende del libero mercato ma nell'ottica del recupero e la raccolta gestita direttamente da un'impresa comunale.

Bellini era stato invitato l'anno scorso dalla CGIL durante la festa che fanno d'estate alla Tozzona a confrontarsi con Tronconi, il nostro assessore all'ambiente, sulla gestione dei rifiuti.
Commenta piuttosto sorpreso che erano in 4 gatti ad ascoltare.
Gli è stato chiesto cosa pensava dell'ampliamento della Discarica ed espresso il suo parere negativo, analizzando in termini di risorse economiche l'ipotesi, è stato attaccato dal Tronconi che ha chiesto di togliergli la parola e l'ha accusato di essere di parte politica.

Prima cosa che ci tengo a dire è che mi dispiace di non esserci stata io in prima persona a questo incontro ma ancor più mi dispiaccio di non trovare in rete informazioni sul dibattito di quella sera.

Bellini è entrato nella giunta piddina, è stato additato come leghista e come grillino ma ai fatti non ha mai preso tessere di partito. Quello che ha dimostrato è un'esempio di grande coerenza: da inizio mandato ha affermato che si sarebbe dimesso se a Forlì avessero autorizzato l'ampliamento dell'inceneritore e così ha fatto.

Una lezione evidente che non servono i simboli e le bandiere di partito per fare la buona politica. Servono uomini e donne di buona volontà, dotat* di forte coerenza etica e civile.
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Grosso taxi giallo
Hanno pavimentato il paradiso
e ci hanno messo su un parcheggio,
con un hotel rosa, una boutique
ed un riflettore che ondeggia.
Non ti sembra sempre
di non sapere quello che hai
finché non l'hai perduto?
Hanno pavimentato il paradiso
e ci hanno messo su un parcheggio.

Hanno preso tutti gli alberi
e li hanno messi in un museo degli alberi,
e hanno fatto pagare a tutti
un dollaro e mezzo per vederli.
Non ti sembra sempre
di non sapere quello che hai
finché non l'hai perduto?
Hanno pavimentato il paradiso
e ci hanno messo su un parcheggio
.

Hey, contadino
metti via il tuo DDT.
Non mi importa delle
macchie sulle mele,
lasciami gli uccelli e le api,
ti prego!
Non ti sembra sempre
di non sapere quello che hai
finché non l'hai perduto?
Hanno pavimentato il paradiso
e ci hanno messo su un parcheggio
.Hanno pavimentato il paradiso
e ci hanno messo su un parcheggio
.
 
Una notte...


Ascolta, l'altra notte, sul tardi,
ho sentito la porta a vetri oscillare,
ed un grosso taxi giallo
si è portato via la mia ragazza.
Non ti sembra sempre
di non sapere quello che hai
finché non l'hai perduto?
Hanno pavimentato il paradiso
e ci hanno messo su un parcheggio
.Non ti sembra sempre
di non sapere quello che hai
finché non l'hai perduto?
Hanno pavimentato il paradiso
e ci hanno messo su un parcheggio
.

Una notte h
anno pavimentato il paradiso
e ci hanno messo su un parcheggio
.
Io non voglio darlo via,
tu perché vuoi darlo?
Perché vuoi dar tutto via?
Hey hey hey
Io non voglio darlo via,
tu perché vuoi darlo?
Perché vuoi dar tutto via?
Io non voglio darlo via,
tu perché vuoi darlo?
Perché vuoi dar tutto via?
Darlo, darlo tutto via...
Perché vuoi?... Perché vuoi?Perché lo sta dando tutto via...
Hey hey hey"
J.Mitchell, traduzione di Gianni Festa


Tornando alle premesse di questo post: il 2100 è la data di inizio di distruzione della specie
mi chiedo, ma lo chiedo sopratutto a chi confrontandosi sul tema della discarica ha commentato con benaltrismo: “se la passano peggio a Taranto con l'Ilva” o ha sentenziato“ da qualche parte dobbiamo metterli i rifiuti”che senso hanno le nostre  opinioni se qua possiamo iniziare tranquillamente a parlare di estinzione umana?

Gente dobbiamo fare qualcusa, ognun* deve fare qualcosa.
E ci sia d'ispirazione Gandhi: sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.

Al BGF partiamo dalla socialità e creiamo un momento di dibattito filosofico il sabato pomeriggio alle 17.
Vi saluto ringraziando a tutt* coloro che vi partecipano e alle persone degne di stima che con il loro esempio mi danno speranza.

Simona

sabato 4 marzo 2017

***La ciusté***

Oggi ho ricevuto la chiamata:
“Sai al nuovo centro commerciale c'è una linea molto ben fornita di prodotti vegani e per il benessere così ci chiedevamo se tu fossi interessata a fare qualche corso o attività per promuoverli.”

Ecco che mi si palesa davanti la linea separatoria fra marketing e marchetta.

Ci sono un po' di considerazioni da fare, premettendo la buona fede del mio interlocutore.

1- Mi occupo di cucina biologica vegana. Questo significa sì che produco“cibi del benessere” ma occorre ben chiarire alla base cosa questo significhi.

2- Essere vegan significa fare una scelta etica che è la stessa alla base della filosofia bio: rispetto per madre terra e per tutti gli esseri che la abitano.


Io collaboro con una rete di agricoltori/agricoltrici produttori/trici e consumatori/trici riunit* dall'intento di adoperarci per costruire un modello differente di consumo in cui i/le protagonisti sino effettivamente i/le sol* che dovrebbero partecipare a questo processo: consumatori/trici e produttori/trici.
In questo piccolo circuito diretto oltre ai prodotti che scambiamo, coltiviamo in maniera sana i rapporti interpersonali basati sulla fiducia e la condivisione dei principi della filosofia bio.

Alla luce di queste considerazioni, mi chiedo:  se mai mi mettessi a fare corsi di cucina nei centri commerciali questi cosa penserebbero di me?
Ed io, riuscirei alla mattina, a guardarmi allo specchio, senza vergognarmi?

La critica che muovo al modello economico dominante da supermercato verte fondamentalmente su 4 fattori:

1- l'industrializzazione del prodotto: comprare un tofu al supermercato o qualsiasi burgher vegan pre-confezionato e aiutato a resistere negli scaffali frigoriferi grazie agli additivi e ai conservanti non può e non deve essere considerato “cibo del benessere”
2- tutta la plastica e il cartone da imballaggio per rendere più attrattive le confezioni non migliorano la qualità del “cibo benessere” ma causano solo dispendio di risorse.
3- per creare il nuovo centro commerciale a Imola è stata completamente cementificata un'area verde.
4- l'area in questione è nel raggio di 1 km nemmeno dall'altro centro commerciale.

Alla luce dei punti 3 e 4 che parlano del nuovo superstore su cui mi sono già espressa sui social definendolo una fàta ciustè ( dal romagnolo: La ciusté è quel marciume recondito soprattutto nella gente e nel sistema, saltuariamente connessa alla sporcizia. La ciustè di oggi è data dalla pessima abitudine dell'uomo di non ascoltare, di decidere contro ogni senso e ogni logica di perseverare nell'errore e, soprattutto, di danneggiare volutamente chi non ha il minimo interesse nel cercare di comandare una situazione. ) credo che possiamo tutt* concordare che si sia trattato di un investimento poco strategico, di notevole impatto ambientale in una città che ha già evidenziato enormi problemi ambientali ( dalla qualità dell'acqua alla gestione della discarica)

Potete chiamare chi volete per cercare di promuovere sta ciusté: dalle veline ai comici o altri che lavorano per denaro e la viltà che comporta, ma al bio green food abbiamo una missione che dice:
sia il cibo gioia per il palato, medicina per il corpo e balsamo per lo spirito”
e ritengo che sia la mia fortuna più grande potermi guardare allo specchio ogni mattina dicendomi “stai facendo un buon lavoro” pertanto declino l'offerta e continuo a boicottare i centri commerciali.

Mi sento dire spesso “ sei troppo avanti”
no signor* siete voi ad essere dei/lle mentecatt*.

Simiccca