martedì 16 febbraio 2016

Intervista a un eroina ecologista: Cinzia Morsiani

Premessa:

Ho preso tempo per scrivere questo articolo perché fra i tanti incontri che abbiamo organizzato in bottega per la settimana di Imola in love, è quello che mi tocca più da vicino in qualità di cittadina imolese. Sto per scrivere della qualità dell'ambiente in cui i miei cari ed io viviamo e dell'amministrazione che ci dirige. Scelgo con cura le parole e mantengo i toni pacati, come sempre, perché è Corrado Augias il mio modello di giornalismo, ma vi assicuro che oggi è un grande sforzo; perché quando si viene presi in giro, ingannati ripetutamente e sfacciatamente, mi pare del tutto comprensibilmente umana e perfino giustificata la voglia di diventare terroristi e piazzare bombe. E' una gran fortuna che sia un'adepta della meditazione e della non violenza e che sia solo“con questa penna che vi infilzo quando voglio”.



Cinzia Morsiani: un'eroina ecologista.

Cinzia Morsiani è un eroina imolese. Si batte con forza e determinazione contro l'ampliamento della discarica Tre Monti. Ha una quarantina di anni, è una bella donna, è una mamma e vanta un curriculum formidabile che l'ha vista ricercatrice al laboratorio internazionale di Barcellona (il corrispettivo del nostro CNR), consulente presso ministero dell'ambiente sotto governo Prodi nella commissione sull'impatto ambientale e presidentessa regionale del WWF.
Oggi insegna biologia all'istituto agrario ed è una delle leader indiscusse dell'ecologia locale.

Mi racconta che i suoi nonni erano ortolani e che l'amore per l'ambiente gliel'hanno insegnato loro mentre sua mamma le ha insegnato fin da piccola che i rifiuti organici si buttano nel compost. Dopo la nascita di suo figlio è diventata ancora più forte la sua motivazione a battersi contro le nefandezze della politica sull'ambiente. Ha visto le peggior cose a Roma: la speculazione e la corruzione a danno del territorio ma non si è rassegnata a vivere la cosa come dato di fatto a cui sottostare. Non ha fatto lo struzzo. Al contrario ha sempre tenuto alto il capo e attraverso comunicati stampa, pubblicazioni, interviste, incontri divulgativi, la sua opera energeticamente e costantemente si è diffusa.
Il suo bagaglio culturale è molto vasto ma rimane un tipo alla mano e nonostante le mie gravi lacune in ambito chimico e scientifico riesco ad accedere alle informazioni che divulga.




Vita da ecologista:

Partiamo dal concetto di ConsumATTORE: ogni volta che consumiamo giustifichiamo e alimentiamo un processo economico. Questa è la responsabilità di ogni individuo nella collettività. Cinzia per i suoi acquisti frequenta il Mercolbio (mercatino biologico a km zero che si tiene alla Stalla il mercoledì pomeriggio), si rifornisce direttamente dai contadini e dalle piccole realtà artigianali del territorio. Constatiamo assieme con soddisfazione come questi comportamenti virtuosi si stiano estendendo sempre più di pari passo con l'avanzare della civiltà; e abbiamo fiducia che i comportamenti virtuosi dei singoli messi assieme innestino processi di cambiamento su larga portata.
Il più è fare recepire la gravità e l'impellenza della situazione.

Mi racconta la storia della rana di Al Gore:
Se una rana si tuffa in una pentola d'acqua bollente, salta subito fuori perché avverte il pericolo. Ma se si tuffa in una pentola d'acqua tiepida, che viene portata lentamente a ebollizione, non si muove affatto, rimane lì anche se la temperatura continua a salire. E alla fine muore bollita, se qualcuno non la salva. Il nostro sistema nervoso collettivo è come quello della rana: serve una scossa improvvisa perché ci rendiamo conto del pericolo. Se invece ci sembra graduale, anche se arriva velocemente, restiamo seduti senza reagire.

Poi commenta: noi siamo le rane e siamo bombardate da tutte le parti di cose che non vanno. Ogni giorno che passa stiamo un po' peggio. Le persone si ammalano e le valli si cementificano ma c'è ancora chi pensa solo in termini egoistici: io oggi sono ancora vivo e cambiare le cose richiede energia.
Le confido che per la manifestazione organizzata ad ottobre contro l'ampliamento della discarica sono entrata in tutti i negozi e in tutti i bar della via Appia per chiedere di aderire ma ho sentito solo scuse.
Ognuno pensava solo alla propria giornata e non aveva la visione d'insieme o di prospettiva.
Mi da una pacca sulla spalla e mi rivela: “La mossa più ricorrente dell'essere umano è quella dello struzzo...ma se tu c'eri in manifestazione questa è la cosa che deve essere importante per te. Se sai di avere ragione non è importante che ti dicano 'brava', vai avanti per la tua strada e goditi i traguardi e le battaglie combattute.”
Non si capisce perché Imola non sia recettiva. E' la cultura dello scambio, del dono e del rispetto che manca. Mi sfogo perché al bio green ormai mi scontro quotidianamente con i muri eretti delle regole ligie dei regolamenti comunali.
Ho costruito una panca pallet e avrei voluto arredare così il Dehor della bottega. Quando l'ho costruita mi sono messa per strada con chiodi, martelli e piallatrice. Si fermavano i passanti a chiacchierare, i vicini sono scesi ad aiutarmi ed ho passato un bel pomeriggio. Questo è il valore della panca pallet: l'auto costruzione e la convivialità. Ho fatto il progetto. L'ho inviato all'ufficio predisposto.
Mi hanno liquidato con un semplice: Progetto Non Approvato. Quando ho chiamato per capire le motivazioni mi hanno detto che la struttura non è a norma e mi hanno sfottuto: “Poi che fai? ti metti a fare i tavolini con le cassette di frutta?”
Si. L'idea era proprio quella!”
Sorride, mi racconta della politica illuminata spagnola: a Barcellona l'amministrazione propone il recupero di piazzette degradate a funzione di orto; a Imola invece hanno riempito di banche il centro, i negozi chiudono e la gente riempie gli iper mercati.
La cultura richiede la libertà che invece qui viene inibita dalle regolamentazioni che sono assurde ed eccessive.

Ed ora entriamo nel discorso discarica. Tema focale di questo periodo e del nostro incontro.
Cinzia sapeva da subito che sarebbe stata una battaglia durissima ma la lotta che ha intrapreso l'ha fatta pensando a suo figlio. Al mondo che gli lasceremo in eredità. Ha pensato al suo futuro e a quello dei suoi studenti perché a scuola cerca di insegnare le giuste azioni per ridurre l'inquinamento, cerca di promuovere la cultura dell'ecosistema. Lo fa mostrando le immagini della pianura padana dove i livelli di inquinamento sono aberranti.


L'ABC della Discarica TreMonti:

La discarica TreMonti è stata costruita 40 anni fa, è un impianto datato che aveva suscitato perplessità fin dalla progettazione.
La spazzatura indifferenziata viene ricoperta da Fos ( sostanza simile al terreno) e grazie a questo avviene una fermentazione anaerobica che genera metano. Biometano. Questo dovrebbe venire venire captato, poi depurato e mandato in centrale di cogenerazione dove una volta bruciato produce energia elettrica e calore.
Purtroppo, data l'obsolescenza dell'impianto imolese non si riesce ad assorbire bene il metano che viene disperso nell'atmosfera e questo è un gas a effetto serra 25 volte maggiore la co2 (anidride carbonica).
Inoltre buttare l'organico in discarica è un grande errore perché si crea percolato (pieno di metalli pesanti) difficile da contenere.
La natura insegna che tutto va recuperato. Nel ciclo biogeochimico si passa da sostanza inorganica a biomassa in un ciclo continuo.
Mettere elementi in discarica vuol dire togliere elementi dal ciclo naturale.

La scelta giusta per la gestione dei rifiuti organici sarebbe affidarsi al biodigestore: vasche in cui si fanno fermentare con batteri la sostanza organica e si crea metano. In questo modo si riesce a incanalare tutto il metano prodotto. Oppure fare il compost propriamente. Quando ci dicono che stanno sperimentando la raccolta dell'umido porta a porta ci prendono in giro. Il periodo della sperimentazione è già passato da un pezzo, era 20 anni fa, ora è tempo di attuare, e occorre farlo in fretta!
Le persone a Imola si appassionano ogni giorno un po di più, vogliamo vederci chiaro su tutta la linea, chiedono la trasparenza.
Gli organi amministrativi hanno minacciato di denuncia per le analisi sull'acqua che il comitato ha divulgato. Sulla stampa di partito gli ambientalisti sono stati chiamati Bugiardi.
Ma quello che si constata anche solo attraverso un banale accesso agli atti è che il livello di alluminio è 3 volte superiore ai livelli massimi della legge.
L'hanno additata come bugiarda e lei è andata in procura con il comitato anti discarica a giurare sulle analisi.
Vorrei davvero che mi chiamassero in tribunale perché lì si analizzerebbero i fatti e non le speculazioni mediatiche. Ed io non ho nulla da temere.”
La battaglia è aperta, ne va della salubrità del nostro territorio. Possiamo sostenere il comitato anti discarica con donazioni a Legambiente ed essere informati sui fatti ( il gruppo pubblico su facebook delle associazioni:https://www.facebook.com/comitatidiscaricaimola/?fref=ts oppure quello curato da Fabio Landi:https://www.facebook.com/groups/192432577759524/?fref=ts)

Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita.
Antonio Gramsci, Indifferenti, su La Città futura, 1917



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