lunedì 18 gennaio 2016

“L’ANIMA LIBERA E’ RARA, MA QUANDO LA VEDI LA RICONOSCI…”



“L’ANIMA LIBERA E’ RARA, MA QUANDO LA VEDI LA RICONOSCI…” C.Bukowski
Da sempre appassionata di natura ed ecologia, cresciuta tra animali di ogni genere e specie da una madre ed un padre che se ne andavano in vacanza portando con sé rispettivamente un cucciolo di pipistrello da allattare ed un semenzaio con piantine di pomodoro da annaffiare, passare progressivamente ad un’alimentazione priva di ingredienti di origine animale, ed in generale il più naturale possibile, è stato per me un processo del tutto fisiologico. Potremmo discutere per ore delle motivazioni etiche e salutistiche che mi hanno portata a questa “scelta”, di quanto questa consapevolezza maturata pian piano ed in totale autonomia abbia radicalmente cambiato il mio umore, la mia visione del mondo, il modo di rapportarmi con gli altri, il rapporto con me stessa e con il mio corpo.
A chi quotidianamente mi domanda per quale ragione io sia vegana, rispondo educatamente che non sopporto l’idea di nutrirmi di qualcosa dietro cui ci sia stato dolore, sofferenza, morte, ignoranza, terrore. Tuttavia, vorrei rispondere “perché tu non lo sei?”.
Nessuno si è mai preoccupato del mio intake proteico fino a quando non mi sono auto-marcata come “vegana”. Nessuno, prima di sapere che “non mangio animali né i loro derivati” mi ha mai chiesto “e cosa mangi quando esci con gli amici?”. Quanti pregiudizi. Quanta ignoranza.
Certo, la vita di “disadattato alimentare” può non essere sempre facile, ma a mio parere la gioia ed i benefici che se ne traggono non hanno prezzo ed ammetto di avere le presunzione di poter rendere il mondo un posto migliore. Almeno un po’. Il cambiamento inizia da dentro. La pace può essere costruita un cuore alla volta.
Si tratta prevalentemente di un processo di maturazione interiore. Di intelligenza emozionale e non. Di educazione e di buon senso, come in ogni cosa. Ho sempre vissuto il “veganesimo” come un’arricchimento, mai come limitazione. Ritengo la salute, in senso olistico, un valore fondamentale su cui difficilmente sono disposta a scendere a compromessi. Sono convinta del “valore vibrazionale” del cibo e di quanto la sua provenienza e metodo di preparazione, così come lo stato d’animo di chi se ne occupa, influiscano incredibilmente sull’organismo che se ne nutre. Personalmente, non ho intenzione di ingerire ulteriori tossine di negatività, di ordinare polpette di rabbia con tagliatelle al dolore in salsa di rancore.
Vegetariani, carnivori, crudisti, fruttariani, hamburgivori, melariani, vegani… non ho mai sopportato le etichette. E’ uno stile di vita. Si tratta di vedere se stessi negli altri. Di riconoscere l’interconnessione tra gli esseri viventi e di celebrare la sacralità della vita, rispettandola in ogni sua forma, sopra ogni altra cosa. Nient’altro.
E’ immenso senso di gratitudine, rispetto e amore verso se stessi, verso i propri cari, verso ogni creatura ed atomo dell’universo.
La scelta è soltanto una. Io ho scelto la vita. E la libertà.



Live light. Travel light. Spread the light. Be the light.(G.) 

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